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LA VITTORIO ALFIERI


Il nucleo storico della VITTORIO ALFIERI, con i fondatori ed atleti del primo periodo (1953/1962).
La foto è del 1992 (celebrazione del quarantennale della Societa'). In piedi, da sinistra: Aldo Strocco, Carlo Mosso, Gianni Ponzone, Andrea Condrò, Walter Pescarmona, Aldo Tubino, Mario Valpreda, Angelo Vada, Marco Bazzano, Elio Ghno, Luciano Fracchia, Gianni Calosso. In primo piano, da sinistra: Franco Barrera, Sergio Lombardi, Giorgio Gentile, Elio Binelli.


1953 Il 10 aprile nasce ufficialmente la Società Sportiva Vittorio Alfieri, per iniziativa del prof. Luciano Fracchia. Tra i nomi del consiglio direttivo leggiamo Angelo Vada (presidente), Gamba (segretario), Carlo Mosso (economo). Due giorni dopo la neo Società ottiene la sua prima vittoria sul campo di calcio dell'oratorio S. Giovanni, che a quei tempi era sede di competizioni di atletica, in mancanza d'altro. I diciottenni Carosio (6.42 nel salto in lungo) e Giorgio Platone, velocista, erano gli atleti più rappresentativi di una squadra di giovani studenti che a ottobre, sul campo di via Natta, conquistava tre titoli di campione provinciale (100, lungo e 4x100).

1954
L'Alfieri diventa una squadra consistente, in grado di coprire le gare ai Campionati di Società. Nella fase regionale è decima in Piemonte e 77.ma in Italia (su 175). Arrivano i primi records provinciali, ben dieci, la metà per merito del mezzofondista Francesco Andina, che è la punta di diamante con il suo 4.13.9 sui 1500, la convocazione ai Campionati Italiani Universitari (800 e 4x400) e al Gran Premio delle Regioni in rappresentanza del Piemonte (1500). La staffetta 4x100 abbassa due volte il record provinciale fino a 44.8. Cavallero è campione piemontese III serie nel lungo con 6.36. Sede di allenamenti e gare è il palestrone di via Natta (dove ancora oggi ci alleniamo durante l'inverno) con una specie di pista antistante in terra di 200 metri.

1955 La Società vanta ormai 60 tesserati, che nel corso dell'anno riescono a migliorare 11 records provinciali. Tra le imprese notevoli c'è il 16.1 di Platone nei 110HS e l'1.58.2 di Andina sugli 800 m. Questi due atleti si confermano Campioni regionali per III serie e vengono poi promossi in II serie insieme al triplista Cavallero (13.39 m.). In questi anni, infatti, gli atleti vengono suddivisi in tre serie a seconda del loro valore e non esistono, come oggi, le diverse categorie giovanili. La Vittorio Alfieri viene premiata quale migliore Società regionale di III serie. Il giovane Giorgio Bordino (38.61 nel martello a 17 anni) comincia a farsi luce in campo nazionale e per due volte viene invitato a raduni tecnici. Andina, che si era piazzato quarto ai Campionati Nazionali Universitari negli 800 (2.01.8), si aggiudica il titolo regionale seconda serie nei 1500 con il nuovo record provinciale di 4.13.6.

1956 Scioltasi la Way Assauto, che era nei primi anni '50 la più forte Società astigiana, gli atleti più rappresentativi passano alla Vittorio Alfieri e con loro alcuni dirigenti tra cui Gigi Bagnasco, segretario e factotum. Così l'Alfieri si ingrandisce e ai campionati di Società la nostra formazione conclude al 57.mo posto (su 312 in Italia). Il martellista Bordino (45.70 a fine anno) entra nel giro della Nazionale Juniores e viene convocato nell'incontro con la Francia (Aosta, 12 agosto). In questa occasione si piazza secondo con il nuovo record provinciale di 44.34. Tra i 17 primati provinciali migliorati dai biancoverdi nel corso dell'anno, oltre ai 5 di Bordino, si mettono in evidenza il solito Andina (800 in 1.56.7 e 1500 in 4.09.0) e l'ostacolista Didier che abbassa il limite sui 400HS da 1.00.0 a 57.5. Didier e Bordino si affermano ai Campionati Piemontesi seconda serie, Bordino vince anche ai Campionati Italiani Nord Italia per terza serie. A livello di squadra l'Alfieri si impone per il secondo anno cosecutivo nella Coppa E.P.T. regionale.

1957 Gli atleti tesserati calano a 41 unità, con la partecipazione a 53 giornate di gare. E' ancora l'anno di Bordino, 19 anni, convocato per il secondo anno consecutivo in Nazionale Juniores contro la Francia (Chambery, 25 agosto). Qui Bordino è ancora secondo con 44.83, vince a sorpresa un altro astigiano, il nicese Favretto. L'atleta del Pellati di Nizza in questa gara si supera con 45.70; una storica doppietta per Asti. Bordino chiude poi l'anno con un miglior lancio di 46.64 a poco più di un metro dal record italiano juniores. A Bologna vince i Campionati Italiani Nord Italia per seconda serie con 45.34. Oltre a Bordino cominciano a farsi avanti i saltatori: Calosso, con 1.85, è tra i migliori 10 italiani dell'anno, Walter Pescarmona porta il limite provinciale nell'asta a 3.30 e partecipa alle selezioni per la squadra azzurra juniores. Il mezzofondista Mario Valpreda (800 in 1.57.4) si avvicina ai limiti provinciali di Andina a cui per intanto strappa il record sui 1000 correndo in 2.35.5.

1958 E' l'anno di Walter Pescarmona. Il giovane astista migliora dal suo precedente 3.30 fino a 3.70 con cui a Cuneo, il 24 agosto, stabilisce il nuovo record italiano juniores e vince la selezione per la maglia azzurra junior. Così la settimana dopo, sempre a Cuneo, Pescarmona si piazza terzo, con il nuovo record italiano di 3.75, nell'incontro contro la Francia dove indossa la maglia azzurra. Oltre a Pescarmona, numerosi altri talenti si fanno avanti. Il più precoce è certo Bazzano, che a soli 15 anni si permette di avvicinare il record assoluto sui 200 (23.5 contro 23.3). Il martellista Bordino continua a migliorarsi e sfiora il muro dei 50 metri con un lancio di 48.89, record provinciale. Ma con questa misura, a differenza di quanto avviene oggi, l'atleta non riesce neanche a vincere i Campionati Regionali. Il polivalente Gianni Calosso migliora i suoi limiti provinciali nell'alto (1.86), peso (primo astigiano oltre i 12 metri con 12.38) e naturalmente nel decathlon; per primo, nella storia della Vittorio Alfieri, riesce a superare i 50 metri nel giavellotto. Calosso è soprattutto un saltatore in alto: campione piemontese nel 1958 e nono ai Campionati Italiani con 1.80. Per la prima volta un astigiano corre i 3000 siepi: è Pivato, che a Torino inaugura la cronologia del record provinciale con 10.50.0.

1959 Mentre il numero di tesserati continua a calare (siamo al minimo storico di 36), il livello delle prestazioni sale. Pochi ma ottimi. Si partecipa a 45 giornate di gare. Oggi siamo oltre le 100, però allora non esistevano tutte le categorie giovanili che impreversano adesso, ma un'unica categoria da 15 anni in su. Anche quest'anno un atleta dell'Alfieri ha l'onore di vestire la maglia azzurra: Ugo Vogliotti, 18 anni, è nazionale junior contro la Francia e, primo astigiano del dopoguerra, va oltre i 7 metri nel lungo (7.09). Vogliotti, che fino all'anno prima gareggiava per la Società Don Bosco (6.62 a 17 anni), vanta i nuovi records provinciali sui 100 (11.0), 200 (22.8), 200HS, 4x100 e 110HS. In quest'ultima gara ha ottenuto il record (15.8) al suo primo tentativo sulla distanza, nel corso di un decathlon. Convocato nella squadra Nord Italia contro la Baviera (Vogliotti vince con 7.06) l'atleta si piazza quinto agli Italiani Assoluti con 6.94, stesso piazzamento ottenuto nell'asta, con 3.70, da Pescarmona, appena reduce dalla vittoria ai Campionati Italiani Universitari. A questa fortunata edizione dei Campionati Italiani erano presenti anche due atleti che proprio nel 1959 hanno raggiunto il culmine della loro carriera: Giorgio Bordino, primo martellista astigiano oltre i 50 metri (50.10) e Gianni Calosso (1.88 in alto).

1960 Il 1960 è l'anno della consacrazione di Vogliotti in campo nazionale. L'atleta migliora a più riprese il limite provinciale del lungo fino a 7.32, misura che gli permette di chiudere la sagione al quarto posto in Italia e di fare un pensierino alle Olimpiadi romane. Durante la stagione non gli sfugge la maglia azzurra juniores (contro la Polonia) e il 1 agosto aggiunge al suo carnet la vittoria al meeting internazionale di Amburgo, con 7.27. Così, per il quinto anno consecutivo, la Vittorio Alfieri ha dato un atleta alla nazionale juniores. Ai Campionati Italiani Juniores Vogliotti raccoglie due argenti nel lungo (6.96) e 110HS (15.8), agli assoluti è sesto con 7.03, dove ancora una volta si esalta Pescarmona, ottavo con 3.75, provinciale eguagliato. Nel corso della stagione l'Alfieri migliora o eguaglia 18 record provinciali, che portano per lo più la firma di Vogliotti (11 volte) e Bazzano (5), autore di un pregevole 22.2 sui 200 che ancora oggi è record sociale, come pure il 7.32 di Vogliotti nel lungo e il 15.1 nei 110HS che l'atleta ottiene a Torino, ai Piemontesi. Questo tempo è anche, ancor oggi, la miglior prestazione ottenuta da un astigiano. Vogliotti chiude alla grande la sua stagione infrangendo, primo ad Asti, il muro dei 14 metri nel triplo: con 14.18 vince i Provinciali 1960, edizione che è il primo vero e sentito confronto tra Don Bosco e Vittorio Alfieri, con la partecipazione su entrambi i fronti di ex atleti portati in pista a fare punteggio utile. Seconda dopo la prima giornata, l'Alfieri ha poi ribaltato la situazione imponendosi nella classifica finale. Vogliotti, Bazzano e Pescarmona sono stati la punta di diamante di una squadra che, sesta in regione al Campionato di Società, è poi progredita fino alla 18.ma piazza finale in Italia in questa manifestazione (che però allora aveva, per le fasi finali, valore individuale più che collettivo). E' forse più significativo il 37.mo posto in Italia (su 340 società) che l'Alfieri occupa a fine anno nel Gran Premio di Società, basato sulle graduatorie nazionali dei primi 100 in tutte le specialità.

1961 In Italia viene creata la categoria Allievi (14-16 anni) e anche l'Alfieri dispone già dal primo anno di un consistente nucleo giovanile, con Franco Barrera, Giovanni Cerruti, Gianni Rissone. E' la grande stagione di Mario Valpreda, che dopo diverse annate a rendimento alterno esplode sui tempi a livello nazionale: 1.53.3 (800 metri) e 3.56.5 (1500). Il significato di questi tempi sta nel fatto che solo dopo trent'anni qualcuno in Società (Ippolito 1991/92) è riuscito a migliorarli. Grazie alle prestazioni ottenute, che allora hanno un buon significato a livello nazionale, Valpreda è convocato al meeting internazionale di Thonon les Bains (quarto con 1.54.1), poi vince i Piemontesi Assoluti con 1.54.9. Il 1961 è teatro del primo 10.9 astigiano sui 100 ad opera di Vogliotti (30 aprile), eguagliato poi a maggio da Bazzano che sui 200 si piazza quinto agli Italiani Juniores (Parma, giugno). Una annata sfortunata invece per Vogliotti che a giugno potrebbe essere il primo astigiano del dopoguerra ad indossare la maglia azzurra nella prima squadra: vince infatti con 7.10 le selezioni per l'incontro Italia-Yugoslavia, ma nel corso della gara si infortuna e deve così, suo malgrado, rinunciare alla Nazionale. Intanto la squadra biancoverde dimostrava una migliorata forza d'urto con il terzo posto ai Campionati di Società in regione. Emergevano nomi nuovi tra cui i tre neoprimatisti provinciali Bassi (peso a 12.96), Gianni Ponzone (400 metri in 51.7, eguagliando lo storico tempo di Luigi Masoero) e Aldo Tubino, esploso a fine stagione con un 54.26 nel giavellotto che lo porta oltre il provinciale di Viotti (53.30). A maggio ad Asti si era disputato l'incontro intersociale tra Vittorio Alfieri e Cogne Aosta, vinto dai nostri. Nei 110HS il nostro Giovanni Bistagnino (17 anni) batteva il coetaneo Eddy Ottoz, futuro primatista italiano, con questi tempi: 17.2 contro 17.6. La Vittorio Alfieri riceveva il Premio CONI 1961, quale miglior Società assoluta della Provincia di Asti in tutte le discipline sportive.

1962 E' l'ultimo anno del primo ciclo, quello storico della Vittorio Alfieri. Si chiude un decennio caratterizzato da grandi nomi (Valpreda, Calosso, Bazzano, Vogliotti, Bordino, Pescarmona) che rimarranno figure storiche nella storia della nostra Società. A fine anno Luciano Fracchia, fondatore ed anima della Società, abbandona e gli subentra come tecnico Gianni Calosso, che ha appeso le scarpe al chiodo. In breve poi anche gli altri se ne vanno, lo stesso presidente Angelo Vada rimane tale solo sulla carta e sarà così fino al 1975, quando viene eletto Francesco Forno. Nel 1962 i grandi nomi del passato lasciano le loro ultime impronte, marginali: così Valpreda abbassa il limite sui 3000 con 9.01.8, Vogliotti quello sui 200HS (26.0). Per Pescarmona arriva l'ultimo record nell'asta con 3.90, proprio quando compare sulla scena l'asta in fibra di vetro. Oggi questa misura può avere un significato relativo, rispetto ai 6.13 di Bubka, ma allora, ricordiamolo, il record del mondo era intorno ai 4.90. Anche Tubino scrive il suo nome nella cronologia dei record, migliorandosi più volte fino al 58.58 finale, appena ritoccato due anni dopo; Tubino rimarrà sulla scena dei campi di gara fino agli anni ottanta. Nel decathlon Pescarmona sfiora la grande impresa quando riesce a migliorare il record provinciale di decathlon pur essendosi infortunato durante la gara di asta. Questo fatto lo obbliga a lanciare il giavellotto quasi da fermo e a camminare (8.51.0) sui 1500. Senza questo inconveniente sarebbe stato il primo astigiano oltre i 6000 punti. A livello di squadra viene mantenuto il livello standard abituale. La Società domina in provincia (ma c'è solo il Don Bosco), è sesta in regione nel Campionato di Società e 50.ma in Italia. Tra giugno (a Locarno) e settembre (ad Asti) ha luogo il duplice incontro con la Virtus di Locarno, con due vittorie per la nostra squadra. La squadra allievi avanza a grandi passi e mette in evidenza il pesista Barrera ed il velocista Cerruti, entrambi Campioni Piemontesi di categoria. Naturalmente fioccano i record provinciali allievi (ben 20) in quanto la categoria è appena al suo secondo anno di vita.

1963 Così il prof. Calosso assume le redini della Vittorio Alfieri, coadiuvato inizialmente da Bagnasco, prima del suo passaggio alla Fidal di Asti. I vecchi (si fa per dire: hanno poco più di vent'anni) abbandonano: Abbiamo 53 atleti effettivi (19 allievi, 21 juniores e 13 seniores). A livello assoluto si distingue ancora il mezzofondista Valpreda, che l'anno successivo si trasferirà a Torino e poi a Balangero, dove crea una validissima Società di fondisti. Valpreda spazia dai 400 (record provinciale eguagliato con 51.7) ai 3000 siepi (nuovo primato con 10.03.8). Il giovane Andrea Condrò realizza la migliore impresa dell'anno riuscendo a migliorare il limite provinciale di disco con 41.19, che è ancora record piemontese junior. Tra gli allievi esplode Barrera, che chiude la stagione con 15.74 (peso da 5 kg.), miglior prestazione italiana allievi. Purtroppo ai Campionati Italiani Barrera "buca" la gara, non gli sfugge però il titolo piemontese di categoria in compagnia di Luciano Rissone (7 record provinciali allievi) e di Giovanni Molino.

1964 Calosso punta sui giovani, per ricostruire una squadra che si sta sfaldando. Organizza una serie di triathlon di propaganda per reclutare giovani; le gare si svolgono sull'eterno polveroso cortile di via Natta. Il nuovo indirizzo sociale è espresso da questi numeri: 56 allievi tesserati nell'anno contro i 18 juniores e i soli 16 seniores. Ma è da questi ultimi che arrivano ancora una volta le cose migliori. Il 1964 è l'anno dell'addio di Vogliotti e Bazzano, ed è un addio in grande stile: Bazzano corre i 400 in 51.5, nuovo record provinciale (che durerà però pochi giorni). Vogliotti, che ha perso l'esplosività di qualche anno prima, migliora due limiti in specialità tecniche: i 400HS in 57.5 (eguagliando Didier) e il triplo con un salto di 14.61 con cui migliora se stesso di 40 cm., ma che è rimasto il suo unico salto oltre i 14 metri per il 1964. Anche Tubino ritocca il suo limite di 20 cm., portando il record provinciale a 58.78. Quattro limiti provinciali assoluti, un buon bottino. In questi primi 12 anni la Vittorio Alfieri ci ha abituati male. Dal 1965 il record provinciale diventerà un regalo raro, da gustare fino in fondo. Tra gli juniores spiccano i tre titoli di Campione piemontese nel nostro tradizionale santuario, i lanci: Gianni Rissone nel giavellotto e nel martello, Barrera nel peso. Il 1964 è un anno proficuo per il giavellotto, con ben quattro biancoverdi oltre i 50 metri ed il record provinciale di Tubino. Nelle graduatorie di fine anno, in base alle classifiche italiane dei primi 100 atleti, l'Alfieri è 66.ma su 327 e sesta in Piemonte, davanti (ma non di molto) al Don Bosco (83.mo).

1965 La Vittorio Alfieri si evolve sempre di più verso il settore giovanile. L'uomo di punta è Franco Barrera, .nuovo primatista provinciale di peso con 13.25, misura con cui vince il titolo piemontese junior. L'atleta è al primo anno di categoria. Con questa misura Barrera è tra i primi 10 juniores in Italia, ma ancora una volta delude ai Campionati Italiani, dove resta due metri sotto i suoi limiti. La squadra junior si basa anche sugli esordienti Franceso Forno, Giorgio Fracchia e sul velocista Cerruti (11.2 sui 100 e 6.69 nel lungo). Sono questi gli unici nomi nuovi apparsi a fine anno nelle classifiche sociali dei primi 10 in ogni specialità; l'abbondanza del passato si è persa e bisogna superare questo periodo critico. In compenso continua il proselitismo nella categoria Allievi, che da soli rappresentano il 60% della forza attiva della società, anche se non si intravedono per ora talenti particolari.

1966 Anno di svolta. Dalla fusione tra Don Bosco e Domenico Savio, le due altre Società astigiane, nasce la Virtus, che resta fino ad oggi il nostro principale avversario e punto di riferimento in Provincia. Anche a livello femminile appare un binomio: la vecchia Augusta e l'Asti Sportiva. Viene creata la categoria Ragazzi I(14-15 anni), mentre quella Allievi subisce sostanziali modifiche sia di età sia di gare. La conseguenza più immediata è che a fine anno la Vittorio Alfieri può presentare una lista di 63 nuovi records provinciali tra le categorie giovanili che, da sole, rappresentano 73 tesserati su un totale di 98. La punta della formazione è ancora Barrera. Lo junior porta il record provinciale nel peso a 13.89, che è ancora record piemontese di categoria, e si afferma ai Campionati Regionali Juniores con 13.56, come pure Fracchia all'esordio nel decathlon (5028 punti). Titoli piemontesi sono conquistati anche dai Ragazzi Enrico Lavagnino (asta) e Franco Straullu (un 2.47.3 sui 1000 a 15 anni è molto valido) e dall'Allievo Aldo Bausola (1.83 in alto). La squadra Allievi è completa e compatta e vanta anche Leonardo Lizzi, fondista a livello regionale con il suo 5.58.9 sui 2000. L'anno 1966 ha assistito anche ad un ultimo acuto degli anziani: Vogliotti è riuscito a saltare 6.90 in un'epica sfida con Cerruti (vincitore con il personale di 6.96), mentre Tubino con un lancio di 57.28 ha avvicinato il proprio limite provinciale.

1967 Partito Barrera per la naia, lo sostituisce Condrò, che ritocca due volte il proprio limite provinciale nel disco con 41.22 e 41.56. A livello assoluto c'è poco altro, la squadra è composta dal binomio Forno e Fracchia che messi insieme spaziano in tutte le specialità del programma. Ma la squadra di una volta è un lontano ricordo.Gli sforzi del tecnico sociale Calosso sono intesi a promuovere l'attività giovanile, da cui uscirà, si spera, l'ossatura di base della futura squadra assoluta. I risultati non mancano: la squadra Allievi vince il trofeo regionale Dante Rossi, una vittoria di prestigio ottenuta grazie a elementi di indubbio valore: il velocista Paolo Arnaud (ottavo tempo dell'anno in Italia con 9.0 sugli 80 piani), il fondista Straullu (2.39.2 sui 1000), Bausola (ottavo in Italia con 1.83 in alto) e il lanciatore Giorgio Albenga. Arnaud (80 in 9.3) e Albenga (peso da 6 kg. A 12.71) sono anche Campioni Piemontesi Allievi per il 1967. A livello Ragazzi appaiono sulla scena sportiva due nomi da non dimenticare: i Fraquelli, autori già all'esordio del record di categoria nell'asta con 2.90 e Campioni Piemontesi Ragazzi, e il futuro presidente della Vittorio Alfieri, Angelo Colasuonno, che a 15 anni lanciava il peso da 4 kg. a 11.90.

1968 Tornano a piovere i records provinciali grazie al ritorno di Barrera dal servizio militare e alla crescita di Arnaud e di Fracchia. Barrera ritocca il suo limite nel peso a 13.92, ma i 14, facilmente superati in allenamento, resteranno sempre un sogno. Il velocista Arnaud, al primo anno da junior, indovina ad Alessandria una gara perfetta che gli dà con 10.8 il limite provinciale sui 100, un decimo meglio dei mitici Bazzano e Vogliotti. Questo tempo rimane un'impresa isolata, non avendo l'atleta fatto in seguito meglio di 11.1. Per Fracchia l'appuntamento con il record di Pescarmona nel decathlon arriva a giugno con 5687 punti, confermati poi a settembre con la vittoria ai Regionali Assoluti (5590). Iniziano da quest'anno le soddisfazioni della Coppa Italia, con le ripetute finali raggiunte. La squadra Allievi si qualifica infatti per la fase nazionale (Roma, 30 giugno), dove si piazza 29.ma in Italia e seconda in Piemonte. La punta della formazione è Silvio Fraquelli, Campione Piemontese Allievo nell'asta e primatista provinciale con 3.60. Valide spalle sono Straullu (2.38.1 sui 1000) e l'ostacolista Giuseppe Demilano. Resistono sulla breccia gli anziani Vogliotti (lungo a 6.56) e Tubino, che guida le liste provinciali '68 nel giavellotto con 56.81, sempre vicino ai suoi limiti massimi. Sono questi, con Elio Binelli e Condrò, i soli sopravvissuti al primo periodo storico della Società (1953-1962).

1969 Ha inizio l'epopea dei Fraquelli. I due gemelli volanti avevano chiuso la stagione con personali di 3.60 (Silvio) e 3.40 (Osvaldo). L'alba del 1969 spazza subito via queste misure. Il 18 maggio, ad Asti, la grande impresa: entrambi volano oltre i 4.01, nuovo record italiano Allievi, nuovo record provinciale assoluto, che apparteneva a un altro grande dell'asta, Walter Pescarmona. Continua la tradizione. I Fraquelli si confermano punto di forza e centro catalizzatore della squadra Allievi che a giugno si qualifica nuovamente per la finale della Coppa Italia, con un terzo posto in Regione dopo Cus e Fiat, e il 33.mo in Italia. Accedono alla finale le prime 48 Società. Per l'occasione i gemelli valicano entrambi l'asticella a 4.15, nuovo record italiano, per poi accontentarsi di 4 metri alla finale di Grosseto, dove emergono i velocisti (record provinciale per Tullio Dezani con 11.3 sui 100 e per la staffetta con 45.5). Anche la squadra Junior sfiora (per soli 400 punti) la finale nazionale, potendo contare su alcuni elementi di valore tra cui Bausola (che nel salto in alto eguaglia il record di Calosso a 1.88), Arnaud, Demilano (16.2 sugli ostacoli), Albenga e Straullu il quale, correndo gli 800 in 1.58.4, entra nel ristretto club degli under 2.00. A fine stagione c'è un duplice record per Fracchia nel decathlon prima con 5821 ai Campionati Piemontesi, poi con 5858 ai Provinciali. Per il resto la categoria senior vivacchia con i soliti Forno (400HS in 58.2 vicino al provinciale) e i lanciatori Condrò, Tubino e Barrera che cominciano a crearsi un alone di eternità. Per i Fraquelli la strada è in discesa fino a fine stagione. Per nulla stressati dalle imprese di maggio, migliorano ancora. Osvaldo prende una leggera supremazia vincendo i Piemontesi Allievi con 4.10 e laureandosi, il 28 settembre a Massa, Campione Italiano di categoria con il nuovo limite italiano di 4.20, eguagliato poco dopo a Torino.

1970 Il nuovo decennio si apre evidenziando i sintomi di una involuzione a livello dirigenziale. Il Consiglio Direttivo, che appare ogni anno sul notiziario (curato a partire da quest'anno da Fracchia) contiene nomi di persone scomparse dai campi di gara da almeno un decennio. Si vengono a creare (e la cosa si accentuerà l'anno successivo) due Società in una: da una parte i Fraquelli con Calosso, indirizzati ormai a una attività a livello nazionale, dall'altra i resti di una Società che Fracchia e Forno cercano di portare avanti in qualche modo. La stagione è decisamente positiva per i gemelli dell'asta, che nel corso dell'anno si portano a 4.60 (Osvaldo) e 4.50 (Silvio), partecipano a gare nazionali, sono convocati nella Nazionale Juniores contro la Polonia (Silvio, 14 giugno) e contro la Finlandia (entrambi, il 30 agosto). Agli Italiani Assoluti Silvio è quarto con 4.50, Osvaldo ottavo con 4.20. Deludono un po' ai Campionati Juniores. A fine stagione Osvaldo dà mostra del suo potenziale improvvisando 5809 punti nel decathlon, molto vicino al provinciale di Fracchia. A parte i Fraquelli, il 1970 è un anno da dimenticare. A fine anno contiamo durante tutta la stagione 319 presenze gara, un minimo storico per la Società che dagli anni '80 supera costantemente le 1000 presenze. Attività scarsa, risultati ancora di più. I seniores sono sette in tutto, incluso Fracchia fermo tutto l'anno per infortunio. La squadra junior è più valida e si prende la soddisfazione di accedere nuovamente alla finale nazionale del Campionato di Società (con l'apporto determinante dei Fraquelli). A Pistoia la squadra conclude al 33.mo posto in Italia. Tra i giovani emerge il giavellottista Mario Ravizza e fa i primi passi (di marcia) il quattordicenne Beppe Colasuonno, neoprimatista provinciale Ragazzi con 23.53.2 (4km.).

1971 Si può parlare di fotocopia dell'anno prima, con varianti insignificanti. I Fraquelli continuano a raccogliere successi e records. Con il suo 4.86 in ottobre Silvio si avvia a diventare il numero due dell'asta in Italia dietro a Dionisi, che è sempre stato l'idolo dei due gemelli.. Il valore assoluto di questo 4.86 è evidenziato dal fatto che fino a quest'anno Dionisi è stato l'unico italiano oltre i 5 metri. Osvaldo si migliora di 10 cm. fino a 4.70, poi si ferma. Per Silvio invece verranno i 5 metri e la soddisfazione delle Olimpiadi, ma allora la Vittorio Alfieri sarà ormai solo un ricordo. Infatti a fine anno i due sono passati, sempre sotto la guida di Calosso, al Cus di Torino, più consona di una piccola Società come la nostra a gestire due atleti di valore nazionale. In quest'ultimo anno i Fraquelli hanno dato all'Alfieri notevoli soddisfazioni, oltre al record provinciale tuttora ben saldo nelle mani di Silvio: un titolo di Campione Italiano Juniores (Silvio), una maglia azzurra nella squadra A (Silvio, la prima volta per l'Alfieri e per Asti), una maglia azzurra nella squadra B (ancora Silvio) e naturalmente, per entrambi, più presenze nella Nazionale Juniores. Intanto Fracchia e Forno portavano avanti la Società cercando di ricreare un nucleo e partendo, come sempre, dai giovani. Da questo punto di vista il 1971 è un anno record: 138 atleti di cui 85 tra Ragazzi e Allievi. I risultati sono subito evidenziati dai 30 records provinciali di categoria tra i quali spiccano il 54.00 del giavellottista Ravizza (terzo ai Campionati Nazionali Allievi con 50.64). Nella categoria Ragazzi si fanno notare l'eclettico Paolo Garberoglio e Carlo Graziano.

1972 Giriamo pagina. Questo biennio (1971-1972) è stato un periodo molto sofferto a livello dirigenziale, soprattutto al di fuori dei campi di gara. C'è stata la partenza dei Fraquelli che, se da un lato è stata una notevole perdita di prestigio, dall'altra ha risolto una situazione disagevole di attrito che si era venuta a creare a causa del profondo solco apertosi tra il gruppo dei saltatori con l'asta e il resto della squadra, i cui effetti sono perdurati ancora per alcuni anni. C'era poi il problema dei rapporti con la Virtus, mai tesi come in questo periodo. La Virtus aveva trovato abbinamenti vari (Coccchi, Kennedy, Unimorando) ed erano partite proposte di fusione che erano forse in realtà un tentativo di assorbire una Società in evidente difficoltà. Mai come in questo periodo la Vittorio Alfieri è andata vicino all'estinzione e solo l'ostinazione di Fracchia e di Forno ha permesso di superare la fase critica.

1973 L'attività fa un balzo quantitativo rilevante: 1202 presenze-gara per i 116 tesserati, in gran parte Ragazzi (56) e Allievi (28). E' proprio un allievo il migliore in assoluto quest'anno: Paolo Garberoglio, decathleta (come quasi tutti nell'Alfieri in questi anni). Per Garberoglio il giorno dei giorni arriva a fine aprile, quando sul Campo Scuola l'atleta porta il suo personale di alto da 1.85 a 1.93, nuovo record provinciale assoluto. In seguito non avvicinerà mai più questa misura. Ma Paolo è più interessato alle prove multiple che al salto in alto: vince i Campionati Regionali Allievi di octathlon con il nuovo record piemontese di 4974, migliorato a fine ottobre a Genova alla finale del Campionato di Società, dove vince con 5056 punti. Con questa prestazione la Vittorio Alfieri riesce a classificarsi al secondo posto in Italia nella classifica finale del Campionato, una prestazione di squadra di assoluto rilievo. Il 1973 segna l'avvicinamento della Vittorio Alfieri al Centro Sportivo Italiano di Giuseppe Calloni e Giorgio Saglietti, attraverso le corse su strada, che cominciano a prolificare in questo periodo. Fracchia fonda la Brancaleone, che altro non è se non l'espressione podistica della Vittorio Alfieri affiliata al C.S.I. Solo più tardi, nel 1978, essa diventerà una Società autonoma. E' l'anno della Carrera podistica. A maggio organizziamo col C.S.I. la prima staffetta 100x1000, che fissa il nuovo record piemontese in 5 ore 53'08''. Piero Conti (100 metri in 11.4) e Graziano (giavellotto a 49.84) si laureano Campioni Italiani C.S.I., ma certo Graziano trae maggior soddisfazione dalla misura di 54.88 che, proprio nell'ultima gara della stagione, gli dà il record provinciale Allievi di giavellotto. Il futuro giornalista Mauro Baino (14 anni) diventa primatista provinciale nel lungo Ragazzi con 5.83. A livello Ju-Senior, vista la difficoltà nell'attaccare nuovi records su pista, il più attivo della stagione, Gigi Cattaneo (velocista da 11.1 sui 100) ne attacca uno particolare: le 62 gare in un solo anno (Valpreda 1956). Ci riesce, con 67 (ma il record durerà poco). Intanto Marco Rozzo diventa il terzo astigiano oltre i 4 metri nell'asta con 4.10; progrediscono Bonet (peso a 13.02 e disco a 39.50) ed il martellista Angelo Colasuonno (40.54). L'eterno Tubino dà un ultimo dispiacere a Graziano soffiandogli il primo posto nelle liste stagionali del giavellotto con 55.36.

1974 La Vittorio Alfieri è in mano ai giovani, tutti sotto i 20 anni. C'è un solo senior con una certa continuità di rendimento, il ventiquattrenne Bonet, che però ha cominciato con l'atletica solo da tre anni. E' quindi da un giovanissimo che arriva il risultato di spicco: Piero Contalbi, 15 anni, dopo aver dominato in regione nel peso (14.74 con 4 kg.) e disco Ragazzi, 7 primati provinciali, 2 titoli regionali (disco e triathlon), vince i Campionati Italiani nel disco. A Perugia, da buon agonista, si impone migliorando il proprio record con 42.64 (disco da 1,5 kg.). Tra gli juniores si evidenziano Graziano (Campione Piemontese Junior di giavellotto e sesto agli Italiani di categoria con 55.34) e il velocista Cattaneo che corre i 100 in 10.9 ed entra così nell'elite dei migliori astigiani di sempre. Con questo tempo è quarto al Criterium Nazionale Studentesco (Vicenza, 16 giugno). La scuola dell'asta sforna i sedicenni Rocco Faraci (3.70) e Ugo Garberoglio, Campione Italiano C.S.I. Allievi con 3.61 davanti a Faraci. Non si smorza l'interesse della Società per le prove multiple: in questo campo l'Alfieri vince i titoli regionali di Società con gli Allievi e con gli Juniores. A fine maggio uno dei tanti affollati decathlon sociali raccoglie ben 28 adesioni. Intanto la signora Aluffi subentra come Delegato Provinciale e ha così inizio tra Fidal e Vittorio Alfieri una attiva collaborazione che durerà per oltre dieci anni.

1975 Il 23.mo anno di vita della Società offre due novità interessanti: la creazione della sezione femminile e la Staffetta 24 x 1 ora. La squadra femminile può contare per il primo anno su 6 atlete, con Paola Alfonsi (disco) e la velocista Elena Ghelfi tra le più attive. La Staffetta 24 x 1 ora nasce nella testa di Fracchia sulla falsariga di manifestazioni analoghe che si svolgevano allora negli Stati Uniti. Ideata nell'ottobre 1974, il 26 gennaio dell'anno successivo, nel gelo dell'inverno, Alfieri e C.S.I. organizzavano la prima pionieristica edizione di quello che è, ancora oggi, l'appuntamento chiave della stagione agonistica. Intanto Carlo Graziano fa il salto di qualità: il 27 luglio, ad Asti, il giavellotto atterra a 61.18, nuovo record provinciale che cancella il 58.78 di Tubino. Il precedente personale dell'atleta era un 56.06 con cui aveva vinto, a Biella, i Campionati Piemontesi Juniores. L'improvviso risveglio coinvolge però un po' tutti i settori. Nello sprint domina Cattaneo, che ripete il 10.9 (100 metri), corre i 400 in 52.0 e salta 6.82 nel lungo. L'allievo Faraci supera l'asticella a 4.15, misura che solo sei anni prima aveva fatto sensazione quale nuovo record italiano allievi (Fraquelli). Ora non è neanche record sociale. Walter Fassio (14.38) e Giulio Omedè (14.14) si portano oltre i 14 metri nel triplo, misura ottenuta in passato solo da Vogliotti. Angelo Colasuonno diventa il secondo martellista di sempre con 42.02, anche se Bordino è abissalmente lontano. Il più attivo sui campi è Bonet, con 70 gare distribuite per lo più tra peso, disco (40.42) e decathlon (miglior astigiano con 5581). Il fondo, come sempre, langue. Nella 24 x 1 ora Elio Binelli aveva inaugurato con 15.339 il record sociale dell'ora di corsa. Ma anche qui il meglio viene dai giovani: gli esordienti Giancarlo Scaiola (1500 in 4.17.9) e Paolo Bagnadentro (800 in 2.02.4) diventano primatisti provinciali Allievi al loro primo tentativo in gara. Tra gli Allievi il nostro punto di forza è però il discobolo Contalbi, 4 records provinciali nel disco (41.82) e martello (38.80, kg. 6), ammesso con l'astista Garberoglio ai Campionati Italiani Allievi. Il 18 ottobre la Vittorio Alfieri conclude una grande stagione organizzando ad Asti i Campionati Italiani di Octathlon Allievi. Vi prendono parte tre dei nostri con il migliore (Piero Contalbi) in 12.ma posizione. In un programma di gare così nutrito (85 giornate di gara nel 1975) abbiamo trovato il tempo di inserire un incontro sociale tra le rappresentative Seniores, Allievi e Juniores, che hanno chiuso in questo ordine: 102-95-79 punti. Gli Juniores, capitanati da Andrea Fassio, hanno pagato la carenza di effettivi dovendo mettere in campo, nella gara di martello, elementi come la Ghelfi (m. 5.18) e la Alfonsi (m. 4.17).

1976 La stagione 1976 è legata alle imprese della meteora Bagnadentro e alla famiglia Iacocca, che irrompe sulla scena dell'atletica astigiana. E' Sabino Iacocca il capostipite, che in breve trascina sul campo fratelli e sorelle di una numerosa famiglia. Sabino Iacocca, buon discobolo (oltre i 42 metri) e decathleta, è più noto come dirigente avendo preso in mano le redini della Società verso la fine degli anni '70 e fino al 1986, quando è stato sostituito da Beppe Colasuonno. Nel 1975 Forno si era trasferito a Milano e Fracchia era rimasto solo a condurre la Società. Nel 1976 compariva al campo anche Antonio Iacocca, destinato subito a grandi imprese. Non è poca cosa infatti per un esordiente quindicenne, dopo pochi mesi dall'inizio, vincere il titolo regionale Ragazzi (peso), migliorare tre limiti provinciali di categoria (triathlon e peso), a lanciare il peso da 4 kg. a 15.79, misura che gli ha permesso di salire sul podio ai Campionati Italiani Ragazzi. Anche Paolo Bagnadentro è stato un grandissimo talento, purtroppo inespresso. La sua carriera si è infatti iniziata e chiusa nel 1976, con pochissime gare: un 400 in 50.0 (record provinciale Allievi e record sociale assoluto), i 400HS in 55.4 e quarto posto ai Campionati Italiani Allievi in questa specialità, record provinciale Allievi sui 200 (23.1) e soprattutto sugli 800 con un magnifico 1.57.4. A fine anno l'atleta è tornato a giocare a pallacanestro. Tra i successi stagionali della Società non dimentichiamo la partecipazione ai Campionati Italiani Allievi di Paolo Contalbi, settimo nel disco e dodicesimo nell'octathlon, i titoli di Campione Piemontese Allievo (Baino nel lungo) e Juniores (Andrea Fassio nel disco). A livello di squadra il primo posto ancora una volta il Campionato di Società di prove multiple con un magnifico terzo posto in Italia per i nostri decathleti. Nella fase regionale del Campionato di Società l'Alfieri è quinta con gli allievi e settima con la squadra assoluta. Nelle categorie assolute in evidenza Carlo Graziano. Il giavellottista ha migliorato il proprio limite provinciale con 61.66 e poi 62.58 nell'ultima gara dell'anno. Da un punto di vista statistico dobbiamo registrare il record provinciale della Ghelfi sui 200 (25.2), frutto in realtà di un grossolano errore dei cronometristi. Il tempo reale era un più modesto 28.9. L'atleta corre comunque i 100 in 12.9 ad un solo decimo dal provinciale. Nuovo record sociale per Walter Fassio nel triplo: con 14.69 cancella il 14.61 di Vogliotti, avvicinandosi al provinciale assoluto (14.81). Cattaneo si porta a 6.90 nel lungo, Ugo Garberoglio con 4.01 entra nel club molto ristretto dei 4 metri nell'asta, Bonet (5725 punti) attacca senza successo il provinciale di Fracchia nel decathlon. Chi ha vissuto questo periodo ricorderà le vendemmie pro Vittorio Alfieri: al fine di reperire fondi per l'attività si andava a vendemmiare dirottando una parte dei proventi alla Società. Il notiziario 1976 è molto dettagliato, riportando i contributi individuali dei 44 atleti che tra il '74 e in '76 hanno contribuito. In testa alle classifiche il binomio Angelo Colasuonno e Carlo Graziano.

1977 E' bastato un anno di apprendistato per Antonio Iacocca per assurgere alla ribalta nazionale. Al primo anno della categoria allievi ha ottenuto il massimo: il record italiano allievi di octathlon. Iacocca, in continuo progresso per tutta la stagione, è passato dai 4667 punti di Asti (22 maggio), record provinciale, ai 4777 di Firenze (18 giugno, terzo agli Italiani), ai 5233 di Alessandria (2 ottobre), record piemontese, e ai 5392 con cui a Imperia il 16 ottobre ritocca di 60 punti il record di Martini. I suoi punti di forza sono i lanci, è detentore già a 16 anni, dei records provinciali di peso, disco e giavellotto. Ma anche nelle corse e nei salti se se la cava più che bene, già quest'anno si appropria del limite astigiano nel triplo con 13.57. Trascinati da Iacocca l'Alfieri vince il titolo regionale di Società di prove multiple sia con gli allievi sia assoluto. Ma l'evento più importante dell'anno, a livello di Società, è la vittoria nel Campionato Italiano Assoluto di Società di prove multiple. E' la prima volta che una Società astigiana si afferma in un Campionato di Società Assoluto. Questa vittoria è il giusto riconoscimento a una Società che nell'ultimo decennio è sempre risultata tra le prime in Italia nelle prove multiple. Il 1977 è una grande annata, che ricorderemo anche per i ripetuti tentativi di Walter Fassio contro il primato di triplo (14.82): l'atleta è sfortunatissimo, nelle sue tre gare di ottobre: 14.81, 14.81 e 14.78 con un nullo di 15.12. Nel disco Bonet migliora il record sociale di Condrò (42.08). Il settore del fondo subisce una impennata senza precedenti. Da sempre trascurato (fin dagli anni '50 era difficile trovare chi si cimentasse su pista oltre i 1500 metri), il boom delle corse podistiche produce i suoi effetti anche sulla pista: Franco Cipolla (10 km. in 32.54.8) e Renzo Raviola (primo astigiano sotto i 9.00 nei 3000 metri) sono solo la punta di un movimento destinato ad espandersi. Anche il settore organizzativo è vitale, con 8 gare organizzate, tra cui la 24 x 1 ora e la staffetta 10 x 10 km. su pista. Ma ecco alcune brevi "immagini" che hanno caratterizzato questa stagione: la "IACOCCA SpA" entrata a pieno merito nelle cronache sociali anche con Vincenzo e Caterina, Elio Binelli con il chiodo fisso dei 2.00 sugli 800, le 105 gare di Fracchia che ha demolito ogni altro precedente limite in materia, il "Tappo del Pellegrino" vinto da Paolo Garberoglio davanti a Sabino Iacocca, la ennesima vendemmia a favore delle casse sociali, i 26 kg. persi da Barrera nel peso (da 116 a 90), i 15kg. guadagnati da Beppe Colasuonno durante il servizio militare, Andrea Fassio che completa un decathlon da 3740 punti in 29 minuti.

1978 Si tirano un po' i remi in barca dopo la grande annata precedente. Salvo poche eccezioni, nessuno di coloro che si erano distinti l'anno prima riesce a confermarsi. La Fidal ha incluso gli atleti di 17 anni tra gli Juniores, così Antonio Iacocca, con un solo anno da Allievo sulle spalle, affronta il decathlon. Nonostante la giovane età non può sfuggirgli il record provinciale e il 15 ottobre diventa il primo astigiano oltre i 6000 punti: 6172. Bonet con 42.22 contro 42.08. Anche Graziano ottiene quest'anno il suo miglior risultato di sempre: ai Campionati di Società l'atleta lancia il giavellotto a 65.30, si conferma Campione Piemontese Assoluto con 60.70 e prende parte ai Campionati Italiani Universitari di Rieti. Ma l'infortunio al gomito lo tiene lontano dai campi di gara per quasi tutta la stagione. Anche il mezzofondo comincia a darci soddisfazioni grazie a Cipolla, quasi trentenne che comincia solo ora ad eccellere. Sua è la vittoria nel Campionato Podistico su strada, alla prima edizione nel 1978. Su pista Cipolla abbassa tutti i suoi limiti, che sono anche records sociali: 5000 in 15.34.8, 10 km. in 32.24.0. Il settore corse su strada, dopo alcuni anni di anarchia, viene preso in mano dalla Fidal, che impone il tesseramento ai podisti. Diventa quindi necessario che Vittorio Alfieri e Brancaleone si separino, non essendo più possibile il doppio tesseramento. Il Campo scuola viene chiuso da luglio a ottobre per il rifacimento della pista in sportflex. Alla riapertura (7 ottobre) ha luogo l'incontro intersociale con la Virtus di Locarno, tornata ad Asti dopo 16 anni, e con le squadre di Alessandria, Novara e il Pada di Dusino. L'Alfieri vince davanti al Doppieri di Novara e alla Virtus. Nei commenti finali della stagione 1978 prevale il pessimismo. C'è stato un notevole calo di attività (46 giornate di gara), di tesserati (67) e quello che è peggio l'assoluta mancanza di giovani, solo 3 tra Allievi e Ragazzi contro 57 tra Juniores e Seniores. Langue pure il settore femminile (7 atlete).

1979 La Vittorio Alfieri esprime il primo elemento femminile a un certo livello. L'ex nuotatrice Simonetta Callegari si dedica all'atletica con risultati lusinghieri: sette primati provinciali assoluti in cinque diverse specialità. Due di questi (i 400 in 1.00.15 e gli 800 in 2.24.5) sono tuttora records sociali. Nel 1980 la Callegari si trasferisce a Torino, continua a migliorare fino a vestire la maglia azzurra negli 800. In campo maschile Antonio Iacocca fa passi da gigante e a luglio porta il record provinciale del decathlon vicino ai 7000 punti, cioè all'eccellenza nazionale (6847 a Imperia). I suoi progressi lo portano ad essere tra i primi in Società in tutte le specialità, escluso il fondo. Migliora i limiti sociali nel disco, fino a 43.52, eguaglia Paolo Garberoglio nell'alto (1.93), anche se a settembre il triplista Giulio Omedè gli sottrae il record con 1.94. Nel giavellotto batte il mito Graziano e finisce la stagione davanti a lui (59.68 contro 59.42). Nel peso fa tremare Barrera con un lancio di 13.72 (a 20 cm. dal record) nel corso di un decathlon sotto la pioggia. Viene convocato nella Nazionale Juniores contro Spagna e Portogallo (peso e giavellotto) e si classifica quarto agli Italiani Juniores nel giavellotto, dove è anche presente la Callegari (400 HS). Ma Iacocca è soprattutto un decathleta e lo dimostra vincendo i Campionati Italiani Juniores di decathlon ad Imperia, il 6 ottobre, con 6759 punti, prestazione che gli dà anche la terza piazza ai Campionati Assoluti. Nel corso dell'anno l'Alfieri, che era quinta in regione al Campionato di Società dopo Fiat, Cus Torino, Cameri e Doppieri di Novara, conquista anche due titoli di Campione Piemontese Assoluto con Graziano (giavellotto) e con l'anziano Barrera, che ad Asti il 1 luglio vince l'edizione 1979 con un lancio di 13.41. Ferruccio Vergano (100 in 11.1) rinvigorisce un po' il settore velocità che da un ventennio pare essere il punto debole della nostra squadra. Tra gli allievi il migliore è (guarda caso) Vincenzo Iacocca, che sottrae al fratello il record provinciale nel triplo con 13.74. Prosegue la crescita del fondo, con Cipolla che infrange i 10' nei 3000 siepi (9.58.1) e, primo della Società, corre una maratona (38.mo ai Campionati Italiani con 2h 32.47.3). Trascinata da Cipolla (17,700 km nell'ora) l'Alfieri è terza nella 24x1 ora con il nuovo record di 351,046 km.

1980 Dopo dieci anni (dall'epoca dei Fraquelli) l'Alfieri mette in campo un atleta a livello nazionale. Il decathleta Antonio Iacocca è entrato nell'elite dei migliori con 7093 punti realizzati a Torino il 6 luglio e successivamente migliorati a 7112 in occasione dell'incontro juniores Italia-Jugoslavia. Ai Campionati Italiani Assoluti Iacocca è terzo (con 7011 punti), ma l'impresa più notevole il nostro la realizza a Pistoia il 5 ottobre, con la conquista del titolo italiano assoluto di pentathlon con 3500 punti, nuovo record italiano assoluto. Ancora oggi Antonio Iacocca è primatista italiano di pentathlon ed è questo l'unico record italiano assoluto stabilito da un atleta astigiano. Questo record appartiene alla Vittorio Alfieri. A questa collezione di titoli e primati Antonio aggiunge, nel corso del 1980, il record provinciale di salto in alto con 1.97, l'ottava piazza agli Italiani Juniores di giavellotto e i 7.04 nel salto in lungo, terzo astigiano oltre questo muro. Unica Società astigiana fino ad oggi, la Vittorio Alfieri viene premiata quest'anno con la "stella di bronzo al merito sportivo". Sabino Iacocca è il nuovo braccio operativo. I Campionati di Società ci riservano il solito quinto posto in regione mentre con gli allievi raggiungiamo la finale nazionale, una meta pochi mesi prima neanche sognata: basti dire che alla fase provinciale non avevamo neanche coperto le gare richieste per il turno successivo, ma siamo stati ripescati per mancanza di squadre in regione. A quel punto abbiamo deciso di organizzarci e con il terzo posto alla fase regionale abbiamo guadagnato la finale di Brescia (secondi in Piemonte dietro l'Iveco). L'attività organizzativa è risultata molto attiva. A parte la solita 24x1 ora, il 19 ottobre ci siamo lanciati nella prima Maratona di Asti, vinta da Cipolla. A fine ottobre poi, in una sfida a livello sociale, i nati negli anni dispari si sono facilmente imposti sui "pari" in un incontro su tutte le specialità con il punteggio di 198 a 149.

1981 Anche quest'annata è permeata dalle imprese di Iacocca. Antonio migliora due volte, con 3543 e poi con 3583, il proprio record italiano di pentathlon, rivincendo, nella seconda occasione (Forlì, 13 settembre), il titolo italiano assoluto. Questi i parziali di quello che è ancora oggi l'unico record italiano detenuto da una Società astigiana: 7.00 (lungo), 44.94 (disco), 59.06 (giavellotto), 23.50 (200), 4.37.4 (1500). Il 12 luglio è convocato per la prima volta nella Nazionale A, in Coppa Europa di prove multiple. Per l'occasione porta il limite provinciale a 7200. Ad Imperia (4 ottobre) è ancora terzo, come l'anno prima, agli Assoluti. Una curiosità: il 26 settembre, in occasione dei Campionati Provinciali, infrange la imbattibilità decennale di Piercarlo Molinaris nel lungo in Provincia vincendo il titolo con 7.23 contro 6.76. Ma l'Alfieri, almeno a livello regionale, non ha solo Iacocca. Si mette in evidenza Renzo Raviola, strappato alla strada, con il nuovo record provinciale sui 3000 (8.40.1) e miglior prestazione astigiana sui 10000 in 31.12.6. Carlo Graziano è finalista nel giavellotto agli Italiani Universitari, l'Allievo Paolo Rissone prende parte agli Italiani di categoria nel martello. Alla fase regionale del Campionato di Società l'Alfieri chiude al quarto posto dopo Iveco, Cus e Donnaz. Prosegue il momento felice delle prove multiple con l'ammissione alla finale nazionale. Ad Imperia (4 ottobre) l'Alfieri è terza in Italia, aggiungendo così un altro tassello alla decennale tradizione: nona nel 1973, 11.ma nel 1974, ottava nel 1975, terza nel 1976, prima nel 1977, seconda nel 1979, terza nel 1980, terza nel 1981. Il 18 ottobre organizziamo la seconda Maratona di Asti, a novembre si conclude il Decathlon Moderno, giunto alla sua terza edizione. La Staffetta 24x1 ora subisce una svolta organizzativa dopo sei edizioni: CSI e Alfieri si separano in disaccordo sulla partecipazione o meno di squadre miste alla manifestazione. Da quest'anno l'Alfieri continua per conto suo. L'edizione del 1981 viene improvvisata in meno di un mese e viene vinta dalla Gillardo di Savona con quasi 400 km. davanti al GSPT di Torino.

1982 Iacocca se ne è andato (prima alla Virtus, poi alle Fiamme Gialle) e il bottino di titoli e records a fine anno ne risente non poco. Da Torino arriva un saltatore, in prestito per un anno, Antonio Demaria, che diventa il primo "astigiano" a superare i due metri nell'alto. Da Canelli rientra Giuseppe Dus, autore di un pregevole 2.28.09 alla Maratona di Monza. E' l'anno di una grande 24x 1ora in cui tutti si migliorano; l'Alfieri è solo terza, ma con 385.028 km. demolisce il record provinciale, ad oltre 16 di media. Un record imbattuto per 10 anni. In questa occasione Raviola percorre 18,414 km., battuto solo allo sprint finale da Cipolla. Anche senza Iacocca ancora una volta l'Alfieri raggiunge la finale del Campionato di Società di decathlon con un soddisfacente quinto posto in Italia. Dai lanciatori arrivano ancora una volta le migliori soddisfazioni individuali, con il quarto posto ai Campionati Nazionali Universitari per Graziano e il titolo piemontese nel martello per l'Allievo Paolo Rissone, autore di numerosi records provinciali di categoria. La squadra assoluta è quarta in Piemonte nel Campionato di Società, ancora una volta la migliore in provincia. A livello dirigenziale continua il lungo mandato di Angelo Colasuonno come presidente effettivo, mentre Elio Binelli diventa presidente onorario. L'attività organizzativa tocca, nel 1982, un tetto incredibile: tra il 27 marzo (Staffetta 24x1 ora) e il 31 ottobre (terza Maratona di Asti) abbiamo organizzato 12 manifestazioni su pista e su strada, tra cui spicca la prima Asti-Canelli, corsa podistica in linea, e il Trofeo delle Province, incontro tra rappresentative provinciali della Regione.

1983 E' l'anno del famoso Trofeo Ancol, alla luce del quale si comprende il numero elevato di atleti tesserati (193, una cifra mai avvicinata prima di allora, né dopo). Ma una buona parte di questo esercito (54 per l'esattezza) è scesa in pista in una sola occasione, quella celebre piovosa giornata del 21 maggio. Al di fuori di questa impresa sono venuti a mancare i risultati individuali di un certo rilievo. Per la prima volta non possiamo elencare nessun record provinciale, neanche nella categoria allievi, ed un solo titolo piemontese junior (Rissone nel martello). L'impegno organizzativo è sempre molto elevato con la 24x1 ora, la Asti-Canelli (seconda e ultima edizione), la quarta e ultima Maratona di Asti, il Trofeo delle Province.

1984 Un anno di transizione a tutti i livelli. La pista cede il posto alla strada, è la stagione della Maratona (Lorenzo Mischiatti, Giuseppe Bagarolo, Renzo Raviola) e dei podisti, con la famiglia Mischiatti in primo piano: quasi 400 corse in quattro. Per la prima volta da sempre le presenze gara su strada (ben 665) superano quelle su pista. L'organizzazione tira i remi in barca, dopo gli eccessi del biennio precedente, e si limita alla 24x1 ora. Su pista, il meglio viene dall'eterno Barrera, 37 anni, e da Walter Fassio, campioni assoluti piemontesi nel peso e nel triplo. Paolo Rissone vince il titolo nel martello ed è l'unico biancoverde a partecipare ai Campionati Italiani (Juniores, 15.mo nel martello). La Vittorio Alfieri retrocede in Piemonte all'ottavo posto al Campionato di Società. Sono sempre Sabino Iacocca e Fracchia i più attivi sia nelle gare sia a livello organizzativo e dirigenziale.

1985 Il trentenne Walter Fassio è l'uomo di punta di una stagione che non presenta particolari acuti. Graziano (giavellotto) e Sabino Iacocca (disco) vincono il titolo piemontese assoluto. Si evolve il nucleo veterani con Fracchia che continua a vincere titoli italiani di categoria, più per mancanza di avversari che per merito proprio. La stagione agonistica si ravviva creandosi elementi di interessi interni alla Società, quali la sfida sui 400 tra Marco Usseglio, Sabino Iacocca e Gianluca Lupo durata tutta la stagione e la Staffetta 30x1000, valida come incontro tra Pari e Dispari. Vincono di misura i nati negli anni pari che presentano 30 elementi in grado di correre alla media di 3.16.9 contro i 3.18.3 degli avversari. La signora Aluffi, dopo 15 anni al servizio dell'atletica astigiana, lascia il posto di Delegato Provinciale Fidal, entrano nella sala dei bottoni (e delle responsabilità) Molinaris e &.

1986 La stagione dei martellisti. Il 22 giugno, ad Asti, Paolo Rissone corona l'inseguimento al vecchio record provinciale di Bordino (50.10) con un lancio di 51.90. Dopo quattro anni di astinenza torniamo a scrivere sull'albo dei records provinciali un nome nuovo. Poco prima anche il record cadetti era stato migliorato da Mauro Pucciarelli, mentre sul finire della stagione è stato Giacomo Zanotti a cancellare il record Allievi dello stesso Rissone. Una stagione davvero fortunata per i nostri martellisti. Rissone ha poi vinto anche il titolo regionale assoluto con 47.20, come pure, nel giavellotto, Antonio Iacocca, ritornato alla Vittorio Alfieri dopo alcuni anni, per trascorrere una serena vecchiaia. La 24x1 ora, alla sua 12.ma edizione, ha visto trionfare il DLF di Asti, successivamente squalificato per avere tra le sue file un concorrente (Francia) tesserato per altra Società. La vittoria è quindi arrisa ai nostri colori ed è la prima volta che succede. Anche se si tratta di una vittoria a tavolino, la cosa non può che far piacere. Passando alla pista, sono caduti due mitici records sociali: il 57.5 di Didier nei 400HS (Lupo ha corso in 56.5) e il 13.92 di Barrera nel peso, avendo Antonio Iacocca toccato i 14.38, a soli 6 cm. dal provinciale assoluto. Nel decathlon Iacocca, nonostanta l'incremento di massa corporea, è riuscito a improvvisare 6821 punti, pur sempre punteggio di valore nazionale. Appaiono le prime avvisaglie di quella che sarà la futura squadra femminile: Stefania Giulivi corre i 100 in 12.9, dietro di lei si leggono i nomi di Giusi Duino,Jenny Mischiatti, Silvia Binello. Fabrizio Gianoglio esordisce nella Maratona correndo a New York in 2.37.31; l'attività podistica è sempre in evoluzione, con Renzo Mischiatti che continua a dominare. Il 1986 è l'anno del quinto Decathlon Moderno, vinto da Fracchia su Giorgio Asinari, e dell'esordio di Walter Fassio tra i submasters. A Verona, ai Campionati Italiani, Fassio vince i titoli italiani nel triplo, lungo e 100m, ma si sente ancora troppo giovane per continuare su questa strada.

1987 L'attività di queste stagioni continua ad essere monopolizzata dal settore assoluto (Seniores) a scapito di quello giovanile: anche nel 1987 su 111 tesserati ben 80 sono Seniores. La componente femminile acquista sempre più consistenza. Sabino Iacocca abbandona per motivi di lavoro, gli subentra Giuseppe Colasuonno, che riesce a mettere su una squadra Allievi in grado di accedere alla fase regionale, il che, coi tempi che corrono, è già buona cosa. La squadra assoluta ha le sue punte nei lanciatori Antonio Iacocca, primatista provinciale con il nuovo giavellotto a 60.56, e Paolo Rissone. Entrambi vanno a Barcellona con la rappresentativa piemontese. A fine giugno Rissone ritocca il proprio limite provinciale nel martello con 52.48 per poi vincere agli Assoluti Regionali con 50.64. Dal canto suo Iacocca porta il limite sociale di disco a 47.72. Tra i giovani cominciano a farsi conoscere a livello regionale Cadetti Vincenzo Ippolito e Duino. Con l'aiuto del rientrato Vincenzo Iacocca le due staffette maschili abbassano i limiti sociali della preistoria: la 4x400 (3.27.9) resisteva da 27 anni (3.29.8), la 4x100 ci ha dato, insieme al record (43.2 contro 43.6), anche una insperata vittoria ai Provinciali davanti agli avversari di sempre (43.5). Ai Campionati di Società l'Alfieri retrocede al 10.mo posto in regione. Il fondo e la strada sono sempre ben rappresentati. Il maratoneta Gianoglio, migliore dei nostri nell'ora con 17.446, corre la Maratona in 2.28.59 a Bologna (17 maggio). Il veterano Walter Fassio (62 anni) vince nella sua categoria il titolo italiano della 100 km. (Torino-Saint Vincent).

1988 La copertina del notiziario è dedicata a Fabrizio Gianoglio che a Livorno ha corso la Maratona in 2 ore 23'34'', nuovo record provinciale (anche se in questi casi non si possa mai giurare sulla assoluta esattezza del percorso). Poi i soliti nomi: Paolo Rissone, che ritocca ancora il limite provinciale del martello con 53.24 e Antonio Iacocca, davvero sfortunato nel peso (14.43, a un solo cm. dal provinciale). Entrambi vincono gli Assoluti Regionali, nel martello e nel giavellotto. Il 1988 è l'anno della rinascita delle categorie giovanili: le cronologie riportano ben 21 records sociali Cadetti e Allievi con i nomi ricorrenti dei Mischiatti, della Duino, di Elisabetta Barrera e di Antonella Giulivi, vera mattatrice. Il settore femminile avanza a grandi passi. A fine anno abbiamo tre atlete appaiate sui 100 a 12.8: un nuovo record sociale e un anticipo di quello che sarà lo sprint femminile negli anni successivi. L'ex velocista Vergano si prende cura del settore velocità. Ad aprile registriamo la prima vittoria sul campo per la 24x1 ora, dopo 14 anni. Trascinati da Gianoglio (17,725 km.) siamo tornati sopra i 370 km., il che ci ha permesso di battere la Cerutti di Torino per soli 2 km. La squadra assoluta è quinta in regione al Campionato di Società, la squadra Masters si presenta a Verona per i Campionati Europei di Categoria con ben 4 elementi.

1989 Una annata decisamente in mano alle categorie giovanili che, per quel succedersi storico e statico di cicli, sono tornate da qualche tempo in auge. Lo dicono i 35 records sociali Cadetti e Allievi ed i 14 records provinciali. E' venuto invece a mancare il record provinciale assoluto a cui ci aveva abituato Rissone negli ultimi anni. Per Rissone (martello a 50.20) e Iacocca (giavellotto a 56.80) la soddisfazione del titolo regionale assoluto. Antonio ha anche vinto il Grand Prix 1989, confermandosi il miglior giavellottista regionale. Tra le donne l'elemento dominante è stato lo sprint veloce, animato dal trio Giulivi, Binello, Duino. Quest'ultima, ancora Allieva, ha corso i 100 in 12.2, tempo che le è valso l'ammissione ai Campionati Italiani Allievi. A Caorle c'era anche Ippolito, neo primatista provinciale sugli 800 in 1.57.0. In campo giovanile le imprese di Antonella Giulivi si esprimono con questi numeri: 13 records sociali, 7 provinciali, 3 titoli regionali (lungo, 300HS, tetrathlon) e la partecipazione ai Campionati Italiani. In campo maschile le ha fatto degna eco Mirko Mischiatti, dominatore del mezzofondo Cadetti. Giulia Rissone (disco) ha completato il poker dei titoli regionali Cadetti.

1990 L'attività si fa frenetica. Il nuovo animatore dell'Alfieri (Beppe Colasuonno) non perde occasione per portare in pista i suoi atleti, che quest'anno raggiungono il considerevole numero di 167 (inclusi però i molti che hanno gareggiato solo nella 24x1 ora). Le presenze gara superano ormai le 1200 unità. A livello dirigenziale la Società si affida ormai stabilmente ai nomi dei fratelli Colasuonno, di Vergano per il settore velocità, di Fracchia e di Giorgio Fortina che da un paio d'anni collabora all'allenamento dei giovani. La squadra è completa in ogni settore, anche il gruppo femminile ha ormai superato le 30 unità. Colasuonno punta le sue carte in tutte le forme del campionato, già a partire da quello indoor (quarte le ragazze, quinti i maschi); poi i Campionati di Società di lanci (vittoria regionale nel giavellotto e martello e 18.mo posto complessivo in Italia); a maggio i Campionati di Società Allievi (la squadra maschile è nona in regione ma prima ad Asti), quelli Assoluti, con il settimo posto regionale, e naturalmente le prove multiple, con il secondo posto in Piemonte per i decathleti e il quarto per gli Allievi. Quanto ai risultati individuali non cambia molto dall'anno prima, con il titolo regionale per Iacocca (giavellotto) e Rissone (martello) e vittoria per quest'ultimo anche nel Grand Prix. Rissone chiude l'anno con un miglior lancio di 50.22, Iacocca è capofila sociale nel peso (14.06), disco (45.82) e giavellotto (57.90). L'Alfieri vince ancora la staffetta 24x1 ora, la Duino (100 in 12.74) e Ippolito si qualificano per i Campionati Italiani Juniores. Per Ippolito c'è il salto di qualità che lo proietta a livello regionale sugli 800 (1.54.66) e 1500 (4.03.1). Walter Fassio, che alterna lunghi periodi di assenza a stagioni eccezionali, ha un anno di gloria e a 35 anni è l'uomo di punta della Società, capofila dai 100 (11.2) ai 400 (50.8), nel lungo e nel triplo dove sfiora con 14.73 il suo record assoluto. I 110HS vivono sulle sfide tra Aldo Giordanino (15.5) e Fabio Piccardi (15.82), che dai tempi di Vogliotti rendono nuovamente abituali prestazioni sotto i 16''. Tra gli allievi Mirko Mischiatti (3000 in 9.03.4) e il martellista Roberto Gianotti (44.82 col 5 kg) sono gli elementi più promettenti. Un fatto di cronaca: Giorgio Asinari finisce un decathlon in 15 minuti: 2239 è il limite da battere.

1991 Mai tante gare come quest'anno. Sotto l'incalzare di Beppe Colasuonno la Vittorio Alfieri ha preso parte quest'anno a 106 giornate di gara, mai così tante in passato, quando si era arrivati ad un massimo di 98 gare due anni fa. Colasuonno, che dedica quasi ogni minuto alla Vittorio Alfieri, non ha perso una sola gara. La stagione si è conclusa con 138 atleti effettivi, tra cui una cinquantina tra le categorie giovanili. Ma non è solo la quantità a fare storia. Nel 1991 possiamo vantare ben 8 titoli di Campione Piemontese, di cui due assoluti (Alessandro Carrai nell'alto e Iacocca nel giavellotto), due juniores (Giulivi e Ippolito) e quattro giovanili. Il record sociale di Ippolito sui 1500 ci riporta indietro di trent'anni. Da tanto infatti resisteva il 3.56.5 di Valpreda che quest'anno Ippolito, con un salto di qualità rilevante, ha abbassato a 3.54.0 vincendo anche il Grand Prix regionale in questa specialità e piazzandosi ottavo ai Campionati Nazionali Juniores in 3.59.89. Sugli 800 l'atleta si è fermato a 1.54.40, in compenso è esploso Mirko Mischiatti con il nuovo record provinciale Allievi di 1.55.66, tempo che lo ha proiettato a livello dei primissimi in campo nazionale. Purtroppo nelle gare importanti l'atleta non ha saputo esprimersi sui suoi livelli (solo nono agli Italiani Allievi con 1.58.29 dopo 1.55.95 in batteria). Ippoolito a fine stagione ha anche attaccato, con successo, il limite provinciale dei 100 (2.30.0). Dopo averlo sfiorato ad Alessandria con 2.30.6, a Santhià il tentativo è andato in porto con un notevole 2.28.3. Carrai ha vinto a sorpresa anche il Grand Prix nell'alto, dopo la vittoria (pure a sorpresa) agli Assoluti. L'atleta vanta un personale di 1.90 ottenuto quest'anno. Per Lupo una grande annata sui 400HS: abbassa il suo limite sociale da 56.5 a 55.2, tempo abbastanza vicino al 54.1 del provinciale. Dopo 12 anni dall'ultima volta è caduto un record provinciale femminile. La staffetta veloce (Duino, Giulivi, Binello, Fresia) ha corso ad Asti, il 19 maggio, in 49.2, coronando un inseguimento di lunga data. Dal canto suo la Duino ha portato il record sociale dei 200 a 25.4 e quello provinciale dei 300 a 41.5 in una gara regionale ad Asti. A livello giovanile Antonella Giulivi sopra tutte. L'allieva ha vinto il titolo regionale nell'esathlon migliorando due volte il record piemontese. Emiliano Russo, vittorioso ai Regionali Cadetti nel martello, ha preso parte alla finale nazionale.

1992 E' l'anno dei records: 9 nuovi limiti provinciali assoluti e 26 sociali sono il bilancio della stagione. Vincenzo Ippolito è l'uomo dell'anno. Il mezzofondista corre gli 800 in 1.51.7 a Cuneo, eguagliando Ezio Terzuolo. Purtroppo sui fogli gara ufficiali viene erroneamente riportato il tempo di 1.51.8 e il record sfuma. Il giovane Mischiatti gli sottrae il record sui 1000 con il tempo di 2.27.98. La squadra A dell'Alfieri si impone per la sesta volta nella staffetta 24 x 1ora e con 386 chilometri (alla ragguardevole media di oltre 16 chilometri) ritocca il proprio limite provinciale del 1982. Inizia l'era di Antonella Giulivi che a soli 17 anni sigla ben 15 records sociali assoluti in sette diverse specialità. I nostri atleti conquistano ben 9 titoli piemontesi individuali; Antonio Iacocca (disco) e Ippolito (800 m.) vincono anche il Gran Prix regionale con Paolo Rissone (martello) e Antonella Giulivi (100HS). Giusi Duino (settima nei 200 con 25.38) e Ippolito (sesto negli 800 con 1.52.00) sono i migliori piazzamenti ai Campionati Italiani Juniores e Promesse. Franco Barrera e la moglie Angela Nebiolo conquistano il titolo di campioni italiani veterani nel peso, a Verona. Sono 154 gli atleti effettivi dell'Alfieri in quella che è la quarantesima stagione agonistica, celebrata a fine anno da una cena che raccoglie atleti e sostenitori del passato e del presente.

1993 Mai così tanti tesserati. A fine stagione sono più di 200 gli atleti effettivi, che hanno preso parte a 127 manifestazioni. Tra i 10 records migliorati alcuni sono molto significativi: Lupo eguaglia nei 400HS il vecchissimo record di Ezio Terzuolo con 54.26, Giusi Duino abbassa a 58.7 quello sul giro di pista, Paolo Rissone raggiunge il top della sua carriera scagliando il martello a 53.30, la 4x100 femminile, composta da Duino, Binello e le sorelle Giulivi, corre in 49.23. Poi Antonella Giulivi conquista i limiti del giavellotto (34.90) e del pentathlon (4275 punti). A livello giovanile Manuela Dal Col (ostacoli) e Michele Anselmo (siepi) fanno incetta di records provinciali Allievi. Vincenzo Ippolito, sfortunatissimo, manca di soli 2 decimi il limite assoluto sui 1500. L'Alfieri vanta ben 12 titoli di campione regionale. Tra gli assoluti si sono imposti Antonella Giulivi (eptathlon), Fabio Glerean (decathlon), Fabio Piccardi (110HS), Paolo Rissone (martello), Adelchi Cirio (alto) e Mirko Mischiatti (400). La Società conferma inoltre la supremazia regionale nelle prove multiple conquistando il titolo piemontese di società sia con i maschi sia con le femmine. Ippolito (sesto con 3.57.59 sui 1500) consegue il miglior piazzamento tra i nostri nove partecipanti ai Campionati Italiani di categoria. Finalmente abbiamo perso. La squadra di Biberach si impone nella 24x1 ora dopo cinque nostri successi consecutivi. Ci ha lasciati Vincenzo Fassio, podista assai popolare non solo ad Asti.

1994 L'attività si impenna, il livello scende. Una stagione ancora condotta freneticamente a ritmo di carica, i week end impegnati a percorrere in lungo e in largo le strade del Piemonte alla ricerca della gara (anche quest'anno non ne è sfuggita una), nonostante i soliti buoni propositi di fine anno di concentrare gli sforzi, per la stagione entrante, solo dove ne valeva la pena. Propositi ancora una volta dissipatisi alla prima gara indoor. Così chiudiamo il 1994 con le solite cifre da record: 120 manifestazioni, quasi 200 atleti praticanti, quasi 1400 presenze gara. Tanta attività ma pochi risultati di rilievo. Lo si nota da diversi elementi, a cominciare dai records. L'attività '94 evidenzia 7 provinciali assoluti, ma tutti in specialità di secondo piano, come i 200HS, i 300HS, la staffetta svedese. Le specialità classiche non sono state intaccate. A livello giovanile il discorso è più o meno lo stesso, i 19 records provinciali giovanili non devono impressionare: per la maggior parte si tratta di records Cadetti, categoria che lo scorso anno è stata estesa ai quindicenni, con evidenti benefici in termini di prestazioni. Poi c'è il record allieve della Mazzocco, e qui il discorso vale anche per Romina Sannazzaro e Giulia Rissone: il martello femminile è stato introdotto solo quest'anno, è logico che piovano i primati. In definitiva l'unico record "valido" giovanile è quello di Michele Anselmo sui 2000 siepi, abbassato due volte rispetto al precendente primato dello stesso atleta. Al di là dei records, non sono mancati comunque risultati di prestigio, a cominciare da 11 titoli di campione regionale individuale, che Piccardi (110HS) e Paolo Rissone (martello) hanno accoppiato alla vittoria nel Gran Prix; 70 titoli di campione provinciale; 11 partecipazioni ai Campionati Italiani tra cui spiccano il terzo posto di Antonelle Giulivi agli Indoor Juniores ed il sesto della stessa atleta nell'eptathlon. Il settore podistico, curato da Elio Binelli, conta su 76 effettivi guidati da Renzo Mischiatti che ha corso quest'anno ben 99 volte su strada, arrivando così a quota 600 da quando corre con la maglietta dell'Alfieri.

1995 A livello di risultati non si può negare che il 1995 ha rappresentato un ulteriore passo indietro rispetto al già deludente 1994 (la recessione continua), almeno a livello assoluto. Basta confrontare le prime due pagine del notiziario con le corrispondenti degli anni passati per constatare che stiamo perdendo terreno su tutti i fronti. Il fatto è che le categorie assolute si sono praticamente estinte, a 18 anni si smette quando una volta si cominciava. Sia tra i maschi sia tra le femmine i praticanti effettivi adulti si contano sulle dita di una mano. Quest'anno le categorie giovanili hanno reso meno cupa l'atmosfera, ma anche qui, a parte poche individualità, l'unico agglomerato che si può definire squadra è quello delle Allieve, che chiude la stagione con non poche soddisfazioni: la finale nazionale di prove multiple, la vittoria di squadra conquistata ai Regionali, il quarto posto nel Campionato di Società in Piemonte, i titoli regionali di specialità nel disco e nel martello, cinque partecipazioni ai Campionati Italiani individuali, un titolo regionale individuale e una buona serie di records provinciali e sociali. Dal notiziario di fine anno si evidenzia inoltre che l'età media dei tesserati è passata dai 18 anni del 1967 agli attuali 27 anni e che l'atleta più attivo dell'anno è il quasi cinquantenne Fracchia con 55 gare. Il 1995 vanta un solo record assoluto (Lupo: 25.1 nei 200HS) e una dozzina giovanili, opera di Fabio Oldano e Romina Sannazzaro. Nonostante una stagione interlocutoria (nessun record sociale o provinciale), Antonella Giulivi si laurea campione piemontese nell'eptathlon (imitata nel peso da Paolo Rissone). Sarino Ruggero, tesserato quest'anno per l'Alfieri, è campione italiano veterani sui 3000 siepi.

1996 Ancora una stagione in tono minore, con un calo dei praticanti (meno di 150) e di attività (85 gare), complice anche la (momentanea) assenza delle sorelle Giulivi, approdate per un biennio a Novara. Mirko Mischiatti (2000 metri in 5.39.4) ha siglato l'unico record provinciale dell'anno. Un po' meglio le categorie giovanili con la martellista Romina Sannazzaro oltre i 40 metri in occasione dei Campionati Italiani di categoria. Nel suo quarantaquattresimo anno di attività la Vittorio Alfieri riceve dal CONI la stella d'argento. Ma l'eroe della stagione è il podista Elio Binelli , che ha tentato un record particolare: migliorare il numero di 99 corse podistiche in un solo anno detenuto da Renzo Mischiatti. L'impresa è pienamente riuscita, a prezzo di un notevole dispendio di energie: 164 le corse disputate in 12 mesi (24 nel solo mese di maggio), per un totale di 1119 chilometri.

1997 La copertina del notiziario è dedicata a Michele Anselmo, che diventa il miglior astigiano di sempre sui 3000 siepi con 9.24.6. Dopo quasi 40 anni Fabio Piccardi raggiunge Ugo Vogliotti nelle classifiche dei 110HS. La lista dei records provinciali è però dominata dalla martellista Romina Sannazzaro che iscrive cinque volte il proprio nome nella cronologia di questa nuova specialità femminile (coma l'asta, dova Ilaria De Ambrogio inaugura l'alto con un salto di 2.10). La Sannazzaro si laurea anche campionessa regionale assoluta. Stanno uscendo alcuni giovani promettenti: l'eclettico Fabio Oldano, Simone Reto e Matteo Russo, campioni piemontesi di categoria rispettivamente nei 60 Ragazzi e nell'alto Cadetti, e soprattutto Carlo Balduzzi, secondo in Italia nei 600 Cadetti, oltre che campione italiano di pentathlon moderno. Il veterano Carlo Graziano conquista a Bellaria il titolo italiano di categoria nel pentathlon lanci. Da qualche stagione gli ex-atleti dell'Alfieri, guidati da Gianni Calosso, hanno istituito il Club Sempreverdi, che tra l'altro ogni anno dà un riconoscimento al miglior giovane della Società. Quest'anno è stato premiato il mezzofondista Roberto Dal Col, campione piemontese allievi negli 800 con 1.57.4.

1998 Antonella Giulivi ritorna ad indossare la maglietta dell'Alfieri e lascia subito la sua impronta: 4 dei 5 records provinciali migliorati nella stagione portano la sua firma. La ventitreenne atleta ritocca i limiti nell'eptathlon con 4567 punti, nei 100HS e nei 400HS con 1.04.87. Le prove multiple restano il suo cavallo di battaglia: è infatti campione piemontese di eptathlon (oltre che nei 400HS), nonchè diciottesima ai Campionati Italiani assoluti con il suo miglior risultato di sempre. La copertina è però dedicata a Ugo Vogliotti, che a 57 anni si laurea campione italiano veterani di salto in lungo con 5.20 (con Carlo Graziano che vince il giavellotto e Giorgio Fracchia autore di una quaterna: 100HS, asta, giavellotto e decathlon). Le categorie giovanili ci danno i titoli regionali cadette ad opera di Luisa Scaiola (600 m.) e Arianna Casale (disco), nonchè l'accoppiata di Carlo Balduzzi che si impone sui 400 (50.5) e 800 (1.57.3). Balduzzi arriva anche alla finale (negli 800) ai Campionati Italiani Allievi. Alla massima rassegna hanno preso parte anche l'Allievo Oldano (pentathlon), Annalisa Maggiorotto (eptathlon) e i fratelli Dal Col. Due importanti successi per la squadra femminile: il quinto posto nella finale nazionale di eptathlon (Rieti, 27-9) e la conquista della finale (gruppo B) del Campionato di Società assoluto (Chieri, 7-6). La squadra veterani (terza alla fase regionale) prende parte alla finale nazionale (Avellino, 4-10). A novembre la Vittorio Alfieri organizza la seconda edizione della 100x1000, a 25 anni di distanza dalla prima, e si impone con 6 ore 14 minuti e 29" davanti a Brancaleone e Villanova; primo frazionista è Mario Valpreda, come nel 1973. Sono in tutto dieci i reduci presenti a entrambe le edizioni.

1999 Carlo Balduzzi, campione italiano allievi negli 800, è l'atleta dell'anno. Ha migliorato i records di categoria nei 400 e negli 800 e ha vinto il titolo italiano (Clusone, 27-9) in una gara tattica con il tempo di 1.57.41. Significativo anche il tempo sui 400, un 49.48 che migliora il record sociale di Mischiatti (49.6). A livello assoluto abbiamo i records provinciali di Antonella Giulivi (100HS in 15.29) e di Annalisa Maggiorotto (giavellotto a 35.71), che restano le due atlete di punta. Per la Giulivi (2 titoli regionali assoluti nel lungo e nell'eptathlon) un passo avanti anche nel lungo dove ha migliorato tre volte il record sociale fino a 5.73. Da segnalare anche i records sociali assoluti negli 800 ad opera dell'Allieva Cinzia Scaiola con 2.23.46 e nel peso con la Maggiorotto a 10.30, dopo un'epica lotta con l'Allieva Rossana Raviola. La squadra femminile (11 records assoluti contro gli zero dei colleghi maschi) continua a dominare. Tra i giovani (12 records provinciali e 7 titoli regionali) la componente maschile è ancora predominante. La squadra assoluta femminile ripete i successi della precedente stagione: le eptathlete (Giulivi, Maggiorotto, De Ambrogio, Dal Col) sono settime alla finale nazionale e, nel Campionato di Società, la squadra si piazza ottava nella finale B di Chieri (27-6). La formazione veterani è presente alla finale nazionale di Buggiano dove Ivano Julita si impone nella gara del peso. Simone Reto (sesto a Cesenatico nei 100HS con il nuovo record provinciale di 14.40) è il miglior piazzamento ai Campionati di categoria. Nell'eptathlon promesse troviamo al nono posto (Bressanone, 11-7) Annalisa Maggiorotto, che è l'atleta con più gare al suo attivo nella stagione. Il podista più attivo è stato Giorgio Asinari, con 71 gare.

 

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