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LA VITTORIO ALFIERI
Il nucleo
storico della VITTORIO ALFIERI, con i fondatori
ed atleti del primo periodo (1953/1962).
La foto è del 1992 (celebrazione del
quarantennale della Societa'). In piedi, da
sinistra: Aldo Strocco, Carlo Mosso, Gianni
Ponzone, Andrea Condrò, Walter Pescarmona,
Aldo Tubino, Mario Valpreda, Angelo Vada, Marco
Bazzano, Elio Ghno, Luciano Fracchia, Gianni
Calosso. In primo piano, da sinistra: Franco
Barrera, Sergio Lombardi, Giorgio Gentile, Elio
Binelli.
1953 Il 10 aprile
nasce ufficialmente la Società Sportiva Vittorio
Alfieri, per iniziativa del prof. Luciano Fracchia.
Tra i nomi del consiglio direttivo leggiamo
Angelo Vada (presidente), Gamba (segretario),
Carlo Mosso (economo). Due giorni dopo la neo
Società ottiene la sua prima vittoria sul campo
di calcio dell'oratorio S. Giovanni, che a quei
tempi era sede di competizioni di atletica,
in mancanza d'altro. I diciottenni Carosio (6.42
nel salto in lungo) e Giorgio Platone, velocista,
erano gli atleti più rappresentativi di una
squadra di giovani studenti che a ottobre, sul
campo di via Natta, conquistava tre titoli di
campione provinciale (100, lungo e 4x100).
1954
L'Alfieri diventa una squadra consistente, in
grado di coprire le gare ai Campionati di Società.
Nella fase regionale è decima in Piemonte e
77.ma in Italia (su 175). Arrivano i primi records
provinciali, ben dieci, la metà per merito del
mezzofondista Francesco Andina, che è la punta
di diamante con il suo 4.13.9 sui 1500, la convocazione
ai Campionati Italiani Universitari (800 e 4x400)
e al Gran Premio delle Regioni in rappresentanza
del Piemonte (1500). La staffetta 4x100 abbassa
due volte il record provinciale fino a 44.8.
Cavallero è campione piemontese III serie nel
lungo con 6.36. Sede di allenamenti e gare è
il palestrone di via Natta (dove ancora oggi
ci alleniamo durante l'inverno) con una specie
di pista antistante in terra di 200 metri.
1955 La Società
vanta ormai 60 tesserati, che nel corso dell'anno
riescono a migliorare 11 records provinciali.
Tra le imprese notevoli c'è il 16.1 di Platone
nei 110HS e l'1.58.2 di Andina sugli 800 m.
Questi due atleti si confermano Campioni regionali
per III serie e vengono poi promossi in II serie
insieme al triplista Cavallero (13.39 m.). In
questi anni, infatti, gli atleti vengono suddivisi
in tre serie a seconda del loro valore e non
esistono, come oggi, le diverse categorie giovanili.
La Vittorio Alfieri viene premiata quale migliore
Società regionale di III serie. Il giovane Giorgio
Bordino (38.61 nel martello a 17 anni) comincia
a farsi luce in campo nazionale e per due volte
viene invitato a raduni tecnici. Andina, che
si era piazzato quarto ai Campionati Nazionali
Universitari negli 800 (2.01.8), si aggiudica
il titolo regionale seconda serie nei 1500 con
il nuovo record provinciale di 4.13.6.
1956 Scioltasi
la Way Assauto, che era nei primi anni '50 la
più forte Società astigiana, gli atleti più
rappresentativi passano alla Vittorio Alfieri
e con loro alcuni dirigenti tra cui Gigi Bagnasco,
segretario e factotum. Così l'Alfieri si ingrandisce
e ai campionati di Società la nostra formazione
conclude al 57.mo posto (su 312 in Italia).
Il martellista Bordino (45.70 a fine anno) entra
nel giro della Nazionale Juniores e viene convocato
nell'incontro con la Francia (Aosta, 12 agosto).
In questa occasione si piazza secondo con il
nuovo record provinciale di 44.34. Tra i 17
primati provinciali migliorati dai biancoverdi
nel corso dell'anno, oltre ai 5 di Bordino,
si mettono in evidenza il solito Andina (800
in 1.56.7 e 1500 in 4.09.0) e l'ostacolista
Didier che abbassa il limite sui 400HS da 1.00.0
a 57.5. Didier e Bordino si affermano ai Campionati
Piemontesi seconda serie, Bordino vince anche
ai Campionati Italiani Nord Italia per terza
serie. A livello di squadra l'Alfieri si impone
per il secondo anno cosecutivo nella Coppa E.P.T.
regionale.
1957 Gli atleti
tesserati calano a 41 unità, con la partecipazione
a 53 giornate di gare. E' ancora l'anno di Bordino,
19 anni, convocato per il secondo anno consecutivo
in Nazionale Juniores contro la Francia (Chambery,
25 agosto). Qui Bordino è ancora secondo con
44.83, vince a sorpresa un altro astigiano,
il nicese Favretto. L'atleta del Pellati di
Nizza in questa gara si supera con 45.70; una
storica doppietta per Asti. Bordino chiude poi
l'anno con un miglior lancio di 46.64 a poco
più di un metro dal record italiano juniores.
A Bologna vince i Campionati Italiani Nord Italia
per seconda serie con 45.34. Oltre a Bordino
cominciano a farsi avanti i saltatori: Calosso,
con 1.85, è tra i migliori 10 italiani dell'anno,
Walter Pescarmona porta il limite provinciale
nell'asta a 3.30 e partecipa alle selezioni
per la squadra azzurra juniores. Il mezzofondista
Mario Valpreda (800 in 1.57.4) si avvicina ai
limiti provinciali di Andina a cui per intanto
strappa il record sui 1000 correndo in 2.35.5.
1958 E' l'anno
di Walter Pescarmona. Il giovane astista migliora
dal suo precedente 3.30 fino a 3.70 con cui
a Cuneo, il 24 agosto, stabilisce il nuovo record
italiano juniores e vince la selezione per la
maglia azzurra junior. Così la settimana dopo,
sempre a Cuneo, Pescarmona si piazza terzo,
con il nuovo record italiano di 3.75, nell'incontro
contro la Francia dove indossa la maglia azzurra.
Oltre a Pescarmona, numerosi altri talenti si
fanno avanti. Il più precoce è certo Bazzano,
che a soli 15 anni si permette di avvicinare
il record assoluto sui 200 (23.5 contro 23.3).
Il martellista Bordino continua a migliorarsi
e sfiora il muro dei 50 metri con un lancio
di 48.89, record provinciale. Ma con questa
misura, a differenza di quanto avviene oggi,
l'atleta non riesce neanche a vincere i Campionati
Regionali. Il polivalente Gianni Calosso migliora
i suoi limiti provinciali nell'alto (1.86),
peso (primo astigiano oltre i 12 metri con 12.38)
e naturalmente nel decathlon; per primo, nella
storia della Vittorio Alfieri, riesce a superare
i 50 metri nel giavellotto. Calosso è soprattutto
un saltatore in alto: campione piemontese nel
1958 e nono ai Campionati Italiani con 1.80.
Per la prima volta un astigiano corre i 3000
siepi: è Pivato, che a Torino inaugura la cronologia
del record provinciale con 10.50.0.
1959
Mentre
il numero di tesserati continua a calare (siamo
al minimo storico di 36), il livello delle prestazioni
sale. Pochi ma ottimi. Si partecipa a 45 giornate
di gare. Oggi siamo oltre le 100, però allora
non esistevano tutte le categorie giovanili
che impreversano adesso, ma un'unica categoria
da 15 anni in su. Anche quest'anno un atleta
dell'Alfieri ha l'onore di vestire la maglia
azzurra: Ugo Vogliotti, 18 anni, è nazionale
junior contro la Francia e, primo astigiano
del dopoguerra, va oltre i 7 metri nel lungo
(7.09). Vogliotti, che fino all'anno prima gareggiava
per la Società Don Bosco (6.62 a 17 anni),
vanta i nuovi records provinciali sui 100 (11.0),
200 (22.8), 200HS, 4x100 e 110HS. In quest'ultima
gara ha ottenuto il record (15.8) al suo primo
tentativo sulla distanza, nel corso di un decathlon.
Convocato nella squadra Nord Italia contro la
Baviera (Vogliotti vince con 7.06) l'atleta
si piazza quinto agli Italiani Assoluti con
6.94, stesso piazzamento ottenuto nell'asta,
con 3.70, da Pescarmona, appena reduce dalla
vittoria ai Campionati Italiani Universitari.
A questa fortunata edizione dei Campionati Italiani
erano presenti anche due atleti che proprio
nel 1959 hanno raggiunto il culmine della loro
carriera: Giorgio Bordino, primo martellista
astigiano oltre i 50 metri (50.10) e Gianni
Calosso (1.88 in alto).
1960
Il 1960 è l'anno della consacrazione di Vogliotti
in campo nazionale. L'atleta migliora a più
riprese il limite provinciale del lungo fino
a 7.32, misura che gli permette di chiudere
la sagione al quarto posto in Italia e di fare
un pensierino alle Olimpiadi romane. Durante
la stagione non gli sfugge la maglia azzurra
juniores (contro la Polonia) e il 1 agosto aggiunge
al suo carnet la vittoria al meeting internazionale
di Amburgo, con 7.27. Così, per il quinto anno
consecutivo, la Vittorio Alfieri ha dato un
atleta alla nazionale juniores. Ai Campionati
Italiani Juniores Vogliotti raccoglie due argenti
nel lungo (6.96) e 110HS (15.8), agli assoluti
è sesto con 7.03, dove ancora una volta si esalta
Pescarmona, ottavo con 3.75, provinciale eguagliato.
Nel corso della stagione l'Alfieri migliora
o eguaglia 18 record provinciali, che portano
per lo più la firma di Vogliotti (11 volte)
e Bazzano (5), autore di un pregevole 22.2 sui
200 che ancora oggi è record sociale, come pure
il 7.32 di Vogliotti nel lungo e il 15.1 nei
110HS che l'atleta ottiene a Torino, ai Piemontesi.
Questo tempo è anche, ancor oggi, la miglior
prestazione ottenuta da un astigiano. Vogliotti
chiude alla grande la sua stagione infrangendo,
primo ad Asti, il muro dei 14 metri nel triplo:
con 14.18 vince i Provinciali 1960, edizione
che è il primo vero e sentito confronto tra
Don Bosco e Vittorio Alfieri, con la partecipazione
su entrambi i fronti di ex atleti portati in
pista a fare punteggio utile. Seconda dopo la
prima giornata, l'Alfieri ha poi ribaltato la
situazione imponendosi nella classifica finale.
Vogliotti, Bazzano e Pescarmona sono stati la
punta di diamante di una squadra che, sesta
in regione al Campionato di Società, è poi progredita
fino alla 18.ma piazza finale in Italia in questa
manifestazione (che però allora aveva, per le
fasi finali, valore individuale più che collettivo).
E' forse più significativo il 37.mo posto in
Italia (su 340 società) che l'Alfieri occupa
a fine anno nel Gran Premio di Società, basato
sulle graduatorie nazionali dei primi 100 in
tutte le specialità.
1961
In Italia viene creata la categoria Allievi
(14-16 anni) e anche l'Alfieri dispone già dal
primo anno di un consistente nucleo giovanile,
con Franco Barrera, Giovanni Cerruti, Gianni
Rissone. E' la grande stagione di Mario Valpreda,
che dopo diverse annate a rendimento alterno
esplode sui tempi a livello nazionale: 1.53.3
(800 metri) e 3.56.5 (1500). Il significato
di questi tempi sta nel fatto che solo dopo
trent'anni qualcuno in Società (Ippolito 1991/92)
è riuscito a migliorarli. Grazie alle prestazioni
ottenute, che allora hanno un buon significato
a livello nazionale, Valpreda è convocato al
meeting internazionale di Thonon les Bains (quarto
con 1.54.1), poi vince i Piemontesi Assoluti
con 1.54.9. Il 1961 è teatro del primo 10.9
astigiano sui 100 ad opera di Vogliotti (30
aprile), eguagliato poi a maggio da Bazzano
che sui 200 si piazza quinto agli Italiani Juniores
(Parma, giugno). Una annata sfortunata invece
per Vogliotti che a giugno potrebbe essere il
primo astigiano del dopoguerra ad indossare
la maglia azzurra nella prima squadra: vince
infatti con 7.10 le selezioni per l'incontro
Italia-Yugoslavia, ma nel corso della gara si
infortuna e deve così, suo malgrado, rinunciare
alla Nazionale. Intanto la squadra biancoverde
dimostrava una migliorata forza d'urto con il
terzo posto ai Campionati di Società in regione.
Emergevano nomi nuovi tra cui i tre neoprimatisti
provinciali Bassi (peso a 12.96), Gianni Ponzone
(400 metri in 51.7, eguagliando lo storico tempo
di Luigi Masoero) e Aldo Tubino, esploso a fine
stagione con un 54.26 nel giavellotto che lo
porta oltre il provinciale di Viotti (53.30).
A maggio ad Asti si era disputato l'incontro
intersociale tra Vittorio Alfieri e Cogne Aosta,
vinto dai nostri. Nei 110HS il nostro Giovanni
Bistagnino (17 anni) batteva il coetaneo Eddy
Ottoz, futuro primatista italiano, con questi
tempi: 17.2 contro 17.6. La Vittorio Alfieri
riceveva il Premio CONI 1961, quale miglior
Società assoluta della Provincia di Asti in
tutte le discipline sportive.
1962
E' l'ultimo anno del primo ciclo, quello storico
della Vittorio Alfieri. Si chiude un decennio
caratterizzato da grandi nomi (Valpreda, Calosso,
Bazzano, Vogliotti, Bordino, Pescarmona) che
rimarranno figure storiche nella storia della
nostra Società. A fine anno Luciano Fracchia,
fondatore ed anima della Società, abbandona
e gli subentra come tecnico Gianni Calosso,
che ha appeso le scarpe al chiodo. In breve
poi anche gli altri se ne vanno, lo stesso presidente
Angelo Vada rimane tale solo sulla carta e sarà
così fino al 1975, quando viene eletto Francesco
Forno. Nel 1962 i grandi nomi del passato lasciano
le loro ultime impronte, marginali: così Valpreda
abbassa il limite sui 3000 con 9.01.8, Vogliotti
quello sui 200HS (26.0). Per Pescarmona arriva
l'ultimo record nell'asta con 3.90, proprio
quando compare sulla scena l'asta in fibra di
vetro. Oggi questa misura può avere un significato
relativo, rispetto ai 6.13 di Bubka, ma allora,
ricordiamolo, il record del mondo era intorno
ai 4.90. Anche Tubino scrive il suo nome nella
cronologia dei record, migliorandosi più volte
fino al 58.58 finale, appena ritoccato due anni
dopo; Tubino rimarrà sulla scena dei campi di
gara fino agli anni ottanta. Nel decathlon Pescarmona
sfiora la grande impresa quando riesce a migliorare
il record provinciale di decathlon pur essendosi
infortunato durante la gara di asta. Questo
fatto lo obbliga a lanciare il giavellotto quasi
da fermo e a camminare (8.51.0) sui 1500. Senza
questo inconveniente sarebbe stato il primo
astigiano oltre i 6000 punti. A livello di squadra
viene mantenuto il livello standard abituale.
La Società domina in provincia (ma c'è solo
il Don Bosco), è sesta in regione nel Campionato
di Società e 50.ma in Italia. Tra giugno (a
Locarno) e settembre (ad Asti) ha luogo il duplice
incontro con la Virtus di Locarno, con due vittorie
per la nostra squadra. La squadra allievi avanza
a grandi passi e mette in evidenza il pesista
Barrera ed il velocista Cerruti, entrambi Campioni
Piemontesi di categoria. Naturalmente fioccano
i record provinciali allievi (ben 20) in quanto
la categoria è appena al suo secondo anno di
vita.
1963
Così il prof. Calosso assume le redini della
Vittorio Alfieri, coadiuvato inizialmente da
Bagnasco, prima del suo passaggio alla Fidal
di Asti. I vecchi (si fa per dire: hanno poco
più di vent'anni) abbandonano: Abbiamo 53 atleti
effettivi (19 allievi, 21 juniores e 13 seniores).
A livello assoluto si distingue ancora il mezzofondista
Valpreda, che l'anno successivo si trasferirà
a Torino e poi a Balangero, dove crea una validissima
Società di fondisti. Valpreda spazia dai 400
(record provinciale eguagliato con 51.7) ai
3000 siepi (nuovo primato con 10.03.8). Il giovane
Andrea Condrò realizza la migliore impresa dell'anno
riuscendo a migliorare il limite provinciale
di disco con 41.19, che è ancora record piemontese
junior. Tra gli allievi esplode Barrera, che
chiude la stagione con 15.74 (peso da 5 kg.),
miglior prestazione italiana allievi. Purtroppo
ai Campionati Italiani Barrera "buca" la gara,
non gli sfugge però il titolo piemontese di
categoria in compagnia di Luciano Rissone (7
record provinciali allievi) e di Giovanni Molino.
1964
Calosso punta sui giovani, per ricostruire una
squadra che si sta sfaldando. Organizza una
serie di triathlon di propaganda per reclutare
giovani; le gare si svolgono sull'eterno polveroso
cortile di via Natta. Il nuovo indirizzo sociale
è espresso da questi numeri: 56 allievi tesserati
nell'anno contro i 18 juniores e i soli 16 seniores.
Ma è da questi ultimi che arrivano ancora una
volta le cose migliori. Il 1964 è l'anno dell'addio
di Vogliotti e Bazzano, ed è un addio in grande
stile: Bazzano corre i 400 in 51.5, nuovo record
provinciale (che durerà però pochi giorni).
Vogliotti, che ha perso l'esplosività di qualche
anno prima, migliora due limiti in specialità
tecniche: i 400HS in 57.5 (eguagliando Didier)
e il triplo con un salto di 14.61 con cui migliora
se stesso di 40 cm., ma che è rimasto il suo
unico salto oltre i 14 metri per il 1964. Anche
Tubino ritocca il suo limite di 20 cm., portando
il record provinciale a 58.78. Quattro limiti
provinciali assoluti, un buon bottino. In questi
primi 12 anni la Vittorio Alfieri ci ha abituati
male. Dal 1965 il record provinciale diventerà
un regalo raro, da gustare fino in fondo. Tra
gli juniores spiccano i tre titoli di Campione
piemontese nel nostro tradizionale santuario,
i lanci: Gianni Rissone nel giavellotto e nel
martello, Barrera nel peso. Il 1964 è un anno
proficuo per il giavellotto, con ben quattro
biancoverdi oltre i 50 metri ed il record provinciale
di Tubino. Nelle graduatorie di fine anno, in
base alle classifiche italiane dei primi 100
atleti, l'Alfieri è 66.ma su 327 e sesta in
Piemonte, davanti (ma non di molto) al Don Bosco
(83.mo).
1965
La Vittorio Alfieri si evolve sempre di più
verso il settore giovanile. L'uomo di punta
è Franco Barrera, .nuovo primatista provinciale
di peso con 13.25, misura con cui vince il titolo
piemontese junior. L'atleta è al primo anno
di categoria. Con questa misura Barrera è tra
i primi 10 juniores in Italia, ma ancora una
volta delude ai Campionati Italiani, dove resta
due metri sotto i suoi limiti. La squadra junior
si basa anche sugli esordienti Franceso Forno,
Giorgio Fracchia e sul velocista Cerruti (11.2
sui 100 e 6.69 nel lungo). Sono questi gli unici
nomi nuovi apparsi a fine anno nelle classifiche
sociali dei primi 10 in ogni specialità; l'abbondanza
del passato si è persa e bisogna superare questo
periodo critico. In compenso continua il proselitismo
nella categoria Allievi, che da soli rappresentano
il 60% della forza attiva della società, anche
se non si intravedono per ora talenti particolari.
1966
Anno di svolta. Dalla fusione tra Don Bosco
e Domenico Savio, le due altre Società astigiane,
nasce la Virtus, che resta fino ad oggi il nostro
principale avversario e punto di riferimento
in Provincia. Anche a livello femminile appare
un binomio: la vecchia Augusta e l'Asti Sportiva.
Viene creata la categoria Ragazzi I(14-15 anni),
mentre quella Allievi subisce sostanziali modifiche
sia di età sia di gare. La conseguenza più immediata
è che a fine anno la Vittorio Alfieri può presentare
una lista di 63 nuovi records provinciali tra
le categorie giovanili che, da sole, rappresentano
73 tesserati su un totale di 98. La punta della
formazione è ancora Barrera. Lo junior porta
il record provinciale nel peso a 13.89, che
è ancora record piemontese di categoria, e si
afferma ai Campionati Regionali Juniores con
13.56, come pure Fracchia all'esordio nel decathlon
(5028 punti). Titoli piemontesi sono conquistati
anche dai Ragazzi Enrico Lavagnino (asta) e
Franco Straullu (un 2.47.3 sui 1000 a 15 anni
è molto valido) e dall'Allievo Aldo Bausola
(1.83 in alto). La squadra Allievi è completa
e compatta e vanta anche Leonardo Lizzi, fondista
a livello regionale con il suo 5.58.9 sui 2000.
L'anno 1966 ha assistito anche ad un ultimo
acuto degli anziani: Vogliotti è riuscito a
saltare 6.90 in un'epica sfida con Cerruti (vincitore
con il personale di 6.96), mentre Tubino con
un lancio di 57.28 ha avvicinato il proprio
limite provinciale.
1967
Partito Barrera per la naia, lo sostituisce
Condrò, che ritocca due volte il proprio limite
provinciale nel disco con 41.22 e 41.56. A livello
assoluto c'è poco altro, la squadra è composta
dal binomio Forno e Fracchia che messi insieme
spaziano in tutte le specialità del programma.
Ma la squadra di una volta è un lontano ricordo.Gli
sforzi del tecnico sociale Calosso sono intesi
a promuovere l'attività giovanile, da cui uscirà,
si spera, l'ossatura di base della futura squadra
assoluta. I risultati non mancano: la squadra
Allievi vince il trofeo regionale Dante Rossi,
una vittoria di prestigio ottenuta grazie a
elementi di indubbio valore: il velocista Paolo
Arnaud (ottavo tempo dell'anno in Italia con
9.0 sugli 80 piani), il fondista Straullu (2.39.2
sui 1000), Bausola (ottavo in Italia con 1.83
in alto) e il lanciatore Giorgio Albenga. Arnaud
(80 in 9.3) e Albenga (peso da 6 kg. A 12.71)
sono anche Campioni Piemontesi Allievi per il
1967. A livello Ragazzi appaiono sulla scena
sportiva due nomi da non dimenticare: i Fraquelli,
autori già all'esordio del record di categoria
nell'asta con 2.90 e Campioni Piemontesi Ragazzi,
e il futuro presidente della Vittorio Alfieri,
Angelo Colasuonno, che a 15 anni lanciava il
peso da 4 kg. a 11.90.
1968
Tornano a piovere i records provinciali grazie
al ritorno di Barrera dal servizio militare
e alla crescita di Arnaud e di Fracchia. Barrera
ritocca il suo limite nel peso a 13.92, ma i
14, facilmente superati in allenamento, resteranno
sempre un sogno. Il velocista Arnaud, al primo
anno da junior, indovina ad Alessandria una
gara perfetta che gli dà con 10.8 il limite
provinciale sui 100, un decimo meglio dei mitici
Bazzano e Vogliotti. Questo tempo rimane un'impresa
isolata, non avendo l'atleta fatto in seguito
meglio di 11.1. Per Fracchia l'appuntamento
con il record di Pescarmona nel decathlon arriva
a giugno con 5687 punti, confermati poi a settembre
con la vittoria ai Regionali Assoluti (5590).
Iniziano da quest'anno le soddisfazioni della
Coppa Italia, con le ripetute finali raggiunte.
La squadra Allievi si qualifica infatti per
la fase nazionale (Roma, 30 giugno), dove si
piazza 29.ma in Italia e seconda in Piemonte.
La punta della formazione è Silvio Fraquelli,
Campione Piemontese Allievo nell'asta e primatista
provinciale con 3.60. Valide spalle sono Straullu
(2.38.1 sui 1000) e l'ostacolista Giuseppe Demilano.
Resistono sulla breccia gli anziani Vogliotti
(lungo a 6.56) e Tubino, che guida le liste
provinciali '68 nel giavellotto con 56.81, sempre
vicino ai suoi limiti massimi. Sono questi,
con Elio Binelli e Condrò, i soli sopravvissuti
al primo periodo storico della Società (1953-1962).
1969
Ha inizio l'epopea dei Fraquelli. I due gemelli
volanti avevano chiuso la stagione con personali
di 3.60 (Silvio) e 3.40 (Osvaldo). L'alba del
1969 spazza subito via queste misure. Il 18
maggio, ad Asti, la grande impresa: entrambi
volano oltre i 4.01, nuovo record italiano Allievi,
nuovo record provinciale assoluto, che apparteneva
a un altro grande dell'asta, Walter Pescarmona.
Continua la tradizione. I Fraquelli si confermano
punto di forza e centro catalizzatore della
squadra Allievi che a giugno si qualifica nuovamente
per la finale della Coppa Italia, con un terzo
posto in Regione dopo Cus e Fiat, e il 33.mo
in Italia. Accedono alla finale le prime 48
Società. Per l'occasione i gemelli valicano
entrambi l'asticella a 4.15, nuovo record italiano,
per poi accontentarsi di 4 metri alla finale
di Grosseto, dove emergono i velocisti (record
provinciale per Tullio Dezani con 11.3 sui 100
e per la staffetta con 45.5). Anche la squadra
Junior sfiora (per soli 400 punti) la finale
nazionale, potendo contare su alcuni elementi
di valore tra cui Bausola (che nel salto in
alto eguaglia il record di Calosso a 1.88),
Arnaud, Demilano (16.2 sugli ostacoli), Albenga
e Straullu il quale, correndo gli 800 in 1.58.4,
entra nel ristretto club degli under 2.00. A
fine stagione c'è un duplice record per Fracchia
nel decathlon prima con 5821 ai Campionati Piemontesi,
poi con 5858 ai Provinciali. Per il resto la
categoria senior vivacchia con i soliti Forno
(400HS in 58.2 vicino al provinciale) e i lanciatori
Condrò, Tubino e Barrera che cominciano a crearsi
un alone di eternità. Per i Fraquelli la strada
è in discesa fino a fine stagione. Per nulla
stressati dalle imprese di maggio, migliorano
ancora. Osvaldo prende una leggera supremazia
vincendo i Piemontesi Allievi con 4.10 e laureandosi,
il 28 settembre a Massa, Campione Italiano di
categoria con il nuovo limite italiano di 4.20,
eguagliato poco dopo a Torino.
1970
Il nuovo decennio si apre evidenziando i sintomi
di una involuzione a livello dirigenziale. Il
Consiglio Direttivo, che appare ogni anno sul
notiziario (curato a partire da quest'anno da
Fracchia) contiene nomi di persone scomparse
dai campi di gara da almeno un decennio. Si
vengono a creare (e la cosa si accentuerà l'anno
successivo) due Società in una: da una parte
i Fraquelli con Calosso, indirizzati ormai a
una attività a livello nazionale, dall'altra
i resti di una Società che Fracchia e Forno
cercano di portare avanti in qualche modo. La
stagione è decisamente positiva per i gemelli
dell'asta, che nel corso dell'anno si portano
a 4.60 (Osvaldo) e 4.50 (Silvio), partecipano
a gare nazionali, sono convocati nella Nazionale
Juniores contro la Polonia (Silvio, 14 giugno)
e contro la Finlandia (entrambi, il 30 agosto).
Agli Italiani Assoluti Silvio è quarto con 4.50,
Osvaldo ottavo con 4.20. Deludono un po' ai
Campionati Juniores. A fine stagione Osvaldo
dà mostra del suo potenziale improvvisando 5809
punti nel decathlon, molto vicino al provinciale
di Fracchia. A parte i Fraquelli, il 1970 è
un anno da dimenticare. A fine anno contiamo
durante tutta la stagione 319 presenze gara,
un minimo storico per la Società che dagli anni
'80 supera costantemente le 1000 presenze. Attività
scarsa, risultati ancora di più. I seniores
sono sette in tutto, incluso Fracchia fermo
tutto l'anno per infortunio. La squadra junior
è più valida e si prende la soddisfazione di
accedere nuovamente alla finale nazionale del
Campionato di Società (con l'apporto determinante
dei Fraquelli). A Pistoia la squadra conclude
al 33.mo posto in Italia. Tra i giovani emerge
il giavellottista Mario Ravizza e fa i primi
passi (di marcia) il quattordicenne Beppe Colasuonno,
neoprimatista provinciale Ragazzi con 23.53.2
(4km.).
1971
Si può parlare di fotocopia dell'anno prima,
con varianti insignificanti. I Fraquelli continuano
a raccogliere successi e records. Con il suo
4.86 in ottobre Silvio si avvia a diventare
il numero due dell'asta in Italia dietro a Dionisi,
che è sempre stato l'idolo dei due gemelli..
Il valore assoluto di questo 4.86 è evidenziato
dal fatto che fino a quest'anno Dionisi è stato
l'unico italiano oltre i 5 metri. Osvaldo si
migliora di 10 cm. fino a 4.70, poi si ferma.
Per Silvio invece verranno i 5 metri e la soddisfazione
delle Olimpiadi, ma allora la Vittorio Alfieri
sarà ormai solo un ricordo. Infatti a fine anno
i due sono passati, sempre sotto la guida di
Calosso, al Cus di Torino, più consona di una
piccola Società come la nostra a gestire due
atleti di valore nazionale. In quest'ultimo
anno i Fraquelli hanno dato all'Alfieri notevoli
soddisfazioni, oltre al record provinciale tuttora
ben saldo nelle mani di Silvio: un titolo di
Campione Italiano Juniores (Silvio), una maglia
azzurra nella squadra A (Silvio, la prima volta
per l'Alfieri e per Asti), una maglia azzurra
nella squadra B (ancora Silvio) e naturalmente,
per entrambi, più presenze nella Nazionale Juniores.
Intanto Fracchia e Forno portavano avanti la
Società cercando di ricreare un nucleo e partendo,
come sempre, dai giovani. Da questo punto di
vista il 1971 è un anno record: 138 atleti di
cui 85 tra Ragazzi e Allievi. I risultati sono
subito evidenziati dai 30 records provinciali
di categoria tra i quali spiccano il 54.00 del
giavellottista Ravizza (terzo ai Campionati
Nazionali Allievi con 50.64). Nella categoria
Ragazzi si fanno notare l'eclettico Paolo Garberoglio
e Carlo Graziano.
1972
Giriamo pagina. Questo biennio (1971-1972) è
stato un periodo molto sofferto a livello dirigenziale,
soprattutto al di fuori dei campi di gara. C'è
stata la partenza dei Fraquelli che, se da un
lato è stata una notevole perdita di prestigio,
dall'altra ha risolto una situazione disagevole
di attrito che si era venuta a creare a causa
del profondo solco apertosi tra il gruppo dei
saltatori con l'asta e il resto della squadra,
i cui effetti sono perdurati ancora per alcuni
anni. C'era poi il problema dei rapporti con
la Virtus, mai tesi come in questo periodo.
La Virtus aveva trovato abbinamenti vari (Coccchi,
Kennedy, Unimorando) ed erano partite proposte
di fusione che erano forse in realtà un tentativo
di assorbire una Società in evidente difficoltà.
Mai come in questo periodo la Vittorio Alfieri
è andata vicino all'estinzione e solo l'ostinazione
di Fracchia e di Forno ha permesso di superare
la fase critica.
1973
L'attività fa un balzo quantitativo rilevante:
1202 presenze-gara per i 116 tesserati, in gran
parte Ragazzi (56) e Allievi (28). E' proprio
un allievo il migliore in assoluto quest'anno:
Paolo Garberoglio, decathleta (come quasi tutti
nell'Alfieri in questi anni). Per Garberoglio
il giorno dei giorni arriva a fine aprile, quando
sul Campo Scuola l'atleta porta il suo personale
di alto da 1.85 a 1.93, nuovo record provinciale
assoluto. In seguito non avvicinerà mai più
questa misura. Ma Paolo è più interessato alle
prove multiple che al salto in alto: vince i
Campionati Regionali Allievi di octathlon con
il nuovo record piemontese di 4974, migliorato
a fine ottobre a Genova alla finale del Campionato
di Società, dove vince con 5056 punti. Con questa
prestazione la Vittorio Alfieri riesce a classificarsi
al secondo posto in Italia nella classifica
finale del Campionato, una prestazione di squadra
di assoluto rilievo. Il 1973 segna l'avvicinamento
della Vittorio Alfieri al Centro Sportivo Italiano
di Giuseppe Calloni e Giorgio Saglietti, attraverso
le corse su strada, che cominciano a prolificare
in questo periodo. Fracchia fonda la Brancaleone,
che altro non è se non l'espressione podistica
della Vittorio Alfieri affiliata al C.S.I. Solo
più tardi, nel 1978, essa diventerà una Società
autonoma. E' l'anno della Carrera podistica.
A maggio organizziamo col C.S.I. la prima staffetta
100x1000, che fissa il nuovo record piemontese
in 5 ore 53'08''. Piero Conti (100 metri in
11.4) e Graziano (giavellotto a 49.84) si laureano
Campioni Italiani C.S.I., ma certo Graziano
trae maggior soddisfazione dalla misura di 54.88
che, proprio nell'ultima gara della stagione,
gli dà il record provinciale Allievi di giavellotto.
Il futuro giornalista Mauro Baino (14 anni)
diventa primatista provinciale nel lungo Ragazzi
con 5.83. A livello Ju-Senior, vista la difficoltà
nell'attaccare nuovi records su pista, il più
attivo della stagione, Gigi Cattaneo (velocista
da 11.1 sui 100) ne attacca uno particolare:
le 62 gare in un solo anno (Valpreda 1956).
Ci riesce, con 67 (ma il record durerà poco).
Intanto Marco Rozzo diventa il terzo astigiano
oltre i 4 metri nell'asta con 4.10; progrediscono
Bonet (peso a 13.02 e disco a 39.50) ed il martellista
Angelo Colasuonno (40.54). L'eterno Tubino dà
un ultimo dispiacere a Graziano soffiandogli
il primo posto nelle liste stagionali del giavellotto
con 55.36.
1974
La Vittorio Alfieri è in mano ai giovani, tutti
sotto i 20 anni. C'è un solo senior con una
certa continuità di rendimento, il ventiquattrenne
Bonet, che però ha cominciato con l'atletica
solo da tre anni. E' quindi da un giovanissimo
che arriva il risultato di spicco: Piero Contalbi,
15 anni, dopo aver dominato in regione nel peso
(14.74 con 4 kg.) e disco Ragazzi, 7 primati
provinciali, 2 titoli regionali (disco e triathlon),
vince i Campionati Italiani nel disco. A Perugia,
da buon agonista, si impone migliorando il proprio
record con 42.64 (disco da 1,5 kg.). Tra gli
juniores si evidenziano Graziano (Campione Piemontese
Junior di giavellotto e sesto agli Italiani
di categoria con 55.34) e il velocista Cattaneo
che corre i 100 in 10.9 ed entra così nell'elite
dei migliori astigiani di sempre. Con questo
tempo è quarto al Criterium Nazionale Studentesco
(Vicenza, 16 giugno). La scuola dell'asta sforna
i sedicenni Rocco Faraci (3.70) e Ugo Garberoglio,
Campione Italiano C.S.I. Allievi con 3.61 davanti
a Faraci. Non si smorza l'interesse della Società
per le prove multiple: in questo campo l'Alfieri
vince i titoli regionali di Società con gli
Allievi e con gli Juniores. A fine maggio uno
dei tanti affollati decathlon sociali raccoglie
ben 28 adesioni. Intanto la signora Aluffi subentra
come Delegato Provinciale e ha così inizio tra
Fidal e Vittorio Alfieri una attiva collaborazione
che durerà per oltre dieci anni.
1975
Il 23.mo anno di vita della Società offre due
novità interessanti: la creazione della sezione
femminile e la Staffetta 24 x 1 ora. La squadra
femminile può contare per il primo anno su 6
atlete, con Paola Alfonsi (disco) e la velocista
Elena Ghelfi tra le più attive. La Staffetta
24 x 1 ora nasce nella testa di Fracchia sulla
falsariga di manifestazioni analoghe che si
svolgevano allora negli Stati Uniti. Ideata
nell'ottobre 1974, il 26 gennaio dell'anno successivo,
nel gelo dell'inverno, Alfieri e C.S.I. organizzavano
la prima pionieristica edizione di quello che
è, ancora oggi, l'appuntamento chiave della
stagione agonistica. Intanto Carlo Graziano
fa il salto di qualità: il 27 luglio, ad Asti,
il giavellotto atterra a 61.18, nuovo record
provinciale che cancella il 58.78 di Tubino.
Il precedente personale dell'atleta era un 56.06
con cui aveva vinto, a Biella, i Campionati
Piemontesi Juniores. L'improvviso risveglio
coinvolge però un po' tutti i settori. Nello
sprint domina Cattaneo, che ripete il 10.9 (100
metri), corre i 400 in 52.0 e salta 6.82 nel
lungo. L'allievo Faraci supera l'asticella a
4.15, misura che solo sei anni prima aveva fatto
sensazione quale nuovo record italiano allievi
(Fraquelli). Ora non è neanche record sociale.
Walter Fassio (14.38) e Giulio Omedè (14.14)
si portano oltre i 14 metri nel triplo, misura
ottenuta in passato solo da Vogliotti. Angelo
Colasuonno diventa il secondo martellista di
sempre con 42.02, anche se Bordino è abissalmente
lontano. Il più attivo sui campi è Bonet, con
70 gare distribuite per lo più tra peso, disco
(40.42) e decathlon (miglior astigiano con 5581).
Il fondo, come sempre, langue. Nella 24 x 1
ora Elio Binelli aveva inaugurato con 15.339
il record sociale dell'ora di corsa. Ma anche
qui il meglio viene dai giovani: gli esordienti
Giancarlo Scaiola (1500 in 4.17.9) e Paolo Bagnadentro
(800 in 2.02.4) diventano primatisti provinciali
Allievi al loro primo tentativo in gara. Tra
gli Allievi il nostro punto di forza è però
il discobolo Contalbi, 4 records provinciali
nel disco (41.82) e martello (38.80, kg. 6),
ammesso con l'astista Garberoglio ai Campionati
Italiani Allievi. Il 18 ottobre la Vittorio
Alfieri conclude una grande stagione organizzando
ad Asti i Campionati Italiani di Octathlon Allievi.
Vi prendono parte tre dei nostri con il migliore
(Piero Contalbi) in 12.ma posizione. In un programma
di gare così nutrito (85 giornate di gara nel
1975) abbiamo trovato il tempo di inserire un
incontro sociale tra le rappresentative Seniores,
Allievi e Juniores, che hanno chiuso in questo
ordine: 102-95-79 punti. Gli Juniores, capitanati
da Andrea Fassio, hanno pagato la carenza di
effettivi dovendo mettere in campo, nella gara
di martello, elementi come la Ghelfi (m. 5.18)
e la Alfonsi (m. 4.17).
1976
La stagione 1976 è legata alle imprese della
meteora Bagnadentro e alla famiglia Iacocca,
che irrompe sulla scena dell'atletica astigiana.
E' Sabino Iacocca il capostipite, che in breve
trascina sul campo fratelli e sorelle di una
numerosa famiglia. Sabino Iacocca, buon discobolo
(oltre i 42 metri) e decathleta, è più noto
come dirigente avendo preso in mano le redini
della Società verso la fine degli anni '70 e
fino al 1986, quando è stato sostituito da Beppe
Colasuonno. Nel 1975 Forno si era trasferito
a Milano e Fracchia era rimasto solo a condurre
la Società. Nel 1976 compariva al campo anche
Antonio Iacocca, destinato subito a grandi imprese.
Non è poca cosa infatti per un esordiente quindicenne,
dopo pochi mesi dall'inizio, vincere il titolo
regionale Ragazzi (peso), migliorare tre limiti
provinciali di categoria (triathlon e peso),
a lanciare il peso da 4 kg. a 15.79, misura
che gli ha permesso di salire sul podio ai Campionati
Italiani Ragazzi. Anche Paolo Bagnadentro è
stato un grandissimo talento, purtroppo inespresso.
La sua carriera si è infatti iniziata e chiusa
nel 1976, con pochissime gare: un 400 in 50.0
(record provinciale Allievi e record sociale
assoluto), i 400HS in 55.4 e quarto posto ai
Campionati Italiani Allievi in questa specialità,
record provinciale Allievi sui 200 (23.1) e
soprattutto sugli 800 con un magnifico 1.57.4.
A fine anno l'atleta è tornato a giocare a pallacanestro.
Tra i successi stagionali della Società non
dimentichiamo la partecipazione ai Campionati
Italiani Allievi di Paolo Contalbi, settimo
nel disco e dodicesimo nell'octathlon, i titoli
di Campione Piemontese Allievo (Baino nel lungo)
e Juniores (Andrea Fassio nel disco). A livello
di squadra il primo posto ancora una volta il
Campionato di Società di prove multiple con
un magnifico terzo posto in Italia per i nostri
decathleti. Nella fase regionale del Campionato
di Società l'Alfieri è quinta con gli allievi
e settima con la squadra assoluta. Nelle categorie
assolute in evidenza Carlo Graziano. Il giavellottista
ha migliorato il proprio limite provinciale
con 61.66 e poi 62.58 nell'ultima gara dell'anno.
Da un punto di vista statistico dobbiamo registrare
il record provinciale della Ghelfi sui 200 (25.2),
frutto in realtà di un grossolano errore dei
cronometristi. Il tempo reale era un più modesto
28.9. L'atleta corre comunque i 100 in 12.9
ad un solo decimo dal provinciale. Nuovo record
sociale per Walter Fassio nel triplo: con 14.69
cancella il 14.61 di Vogliotti, avvicinandosi
al provinciale assoluto (14.81). Cattaneo si
porta a 6.90 nel lungo, Ugo Garberoglio con
4.01 entra nel club molto ristretto dei 4 metri
nell'asta, Bonet (5725 punti) attacca senza
successo il provinciale di Fracchia nel decathlon.
Chi ha vissuto questo periodo ricorderà le vendemmie
pro Vittorio Alfieri: al fine di reperire fondi
per l'attività si andava a vendemmiare dirottando
una parte dei proventi alla Società. Il notiziario
1976 è molto dettagliato, riportando i contributi
individuali dei 44 atleti che tra il '74 e in
'76 hanno contribuito. In testa alle classifiche
il binomio Angelo Colasuonno e Carlo Graziano.
1977
E' bastato un anno di apprendistato per Antonio
Iacocca per assurgere alla ribalta nazionale.
Al primo anno della categoria allievi ha ottenuto
il massimo: il record italiano allievi di octathlon.
Iacocca, in continuo progresso per tutta la
stagione, è passato dai 4667 punti di Asti (22
maggio), record provinciale, ai 4777 di Firenze
(18 giugno, terzo agli Italiani), ai 5233 di
Alessandria (2 ottobre), record piemontese,
e ai 5392 con cui a Imperia il 16 ottobre ritocca
di 60 punti il record di Martini. I suoi punti
di forza sono i lanci, è detentore già a 16
anni, dei records provinciali di peso, disco
e giavellotto. Ma anche nelle corse e nei salti
se se la cava più che bene, già quest'anno si
appropria del limite astigiano nel triplo con
13.57. Trascinati da Iacocca l'Alfieri vince
il titolo regionale di Società di prove multiple
sia con gli allievi sia assoluto. Ma l'evento
più importante dell'anno, a livello di Società,
è la vittoria nel Campionato Italiano Assoluto
di Società di prove multiple. E' la prima volta
che una Società astigiana si afferma in un Campionato
di Società Assoluto. Questa vittoria è il giusto
riconoscimento a una Società che nell'ultimo
decennio è sempre risultata tra le prime in
Italia nelle prove multiple. Il 1977 è una grande
annata, che ricorderemo anche per i ripetuti
tentativi di Walter Fassio contro il primato
di triplo (14.82): l'atleta è sfortunatissimo,
nelle sue tre gare di ottobre: 14.81, 14.81
e 14.78 con un nullo di 15.12. Nel disco Bonet
migliora il record sociale di Condrò (42.08).
Il settore del fondo subisce una impennata senza
precedenti. Da sempre trascurato (fin dagli
anni '50 era difficile trovare chi si cimentasse
su pista oltre i 1500 metri), il boom delle
corse podistiche produce i suoi effetti anche
sulla pista: Franco Cipolla (10 km. in 32.54.8)
e Renzo Raviola (primo astigiano sotto i 9.00
nei 3000 metri) sono solo la punta di un movimento
destinato ad espandersi. Anche il settore organizzativo
è vitale, con 8 gare organizzate, tra cui la
24 x 1 ora e la staffetta 10 x 10 km. su pista.
Ma ecco alcune brevi "immagini" che hanno caratterizzato
questa stagione: la "IACOCCA SpA" entrata a
pieno merito nelle cronache sociali anche con
Vincenzo e Caterina, Elio Binelli con il chiodo
fisso dei 2.00 sugli 800, le 105 gare di Fracchia
che ha demolito ogni altro precedente limite
in materia, il "Tappo del Pellegrino" vinto
da Paolo Garberoglio davanti a Sabino Iacocca,
la ennesima vendemmia a favore delle casse sociali,
i 26 kg. persi da Barrera nel peso (da 116 a
90), i 15kg. guadagnati da Beppe Colasuonno
durante il servizio militare, Andrea Fassio
che completa un decathlon da 3740 punti in 29
minuti.
1978
Si tirano un po' i remi in barca dopo la grande
annata precedente. Salvo poche eccezioni, nessuno
di coloro che si erano distinti l'anno prima
riesce a confermarsi. La Fidal ha incluso gli
atleti di 17 anni tra gli Juniores, così Antonio
Iacocca, con un solo anno da Allievo sulle spalle,
affronta il decathlon. Nonostante la giovane
età non può sfuggirgli il record provinciale
e il 15 ottobre diventa il primo astigiano oltre
i 6000 punti: 6172. Bonet con 42.22 contro 42.08.
Anche Graziano ottiene quest'anno il suo miglior
risultato di sempre: ai Campionati di Società
l'atleta lancia il giavellotto a 65.30, si conferma
Campione Piemontese Assoluto con 60.70 e prende
parte ai Campionati Italiani Universitari di
Rieti. Ma l'infortunio al gomito lo tiene lontano
dai campi di gara per quasi tutta la stagione.
Anche il mezzofondo comincia a darci soddisfazioni
grazie a Cipolla, quasi trentenne che comincia
solo ora ad eccellere. Sua è la vittoria nel
Campionato Podistico su strada, alla prima edizione
nel 1978. Su pista Cipolla abbassa tutti i suoi
limiti, che sono anche records sociali: 5000
in 15.34.8, 10 km. in 32.24.0. Il settore corse
su strada, dopo alcuni anni di anarchia, viene
preso in mano dalla Fidal, che impone il tesseramento
ai podisti. Diventa quindi necessario che Vittorio
Alfieri e Brancaleone si separino, non essendo
più possibile il doppio tesseramento. Il Campo
scuola viene chiuso da luglio a ottobre per
il rifacimento della pista in sportflex. Alla
riapertura (7 ottobre) ha luogo l'incontro intersociale
con la Virtus di Locarno, tornata ad Asti dopo
16 anni, e con le squadre di Alessandria, Novara
e il Pada di Dusino. L'Alfieri vince davanti
al Doppieri di Novara e alla Virtus. Nei commenti
finali della stagione 1978 prevale il pessimismo.
C'è stato un notevole calo di attività (46 giornate
di gara), di tesserati (67) e quello che è peggio
l'assoluta mancanza di giovani, solo 3 tra Allievi
e Ragazzi contro 57 tra Juniores e Seniores.
Langue pure il settore femminile (7 atlete).
1979
La Vittorio Alfieri esprime il
primo elemento femminile a un certo livello.
L'ex nuotatrice Simonetta Callegari si dedica
all'atletica con risultati lusinghieri: sette
primati provinciali assoluti in cinque diverse
specialità. Due di questi (i 400 in 1.00.15
e gli 800 in 2.24.5) sono tuttora records sociali.
Nel 1980 la Callegari si trasferisce a Torino,
continua a migliorare fino a vestire la maglia
azzurra negli 800. In campo maschile Antonio
Iacocca fa passi da gigante e a luglio porta
il record provinciale del decathlon vicino ai
7000 punti, cioè all'eccellenza nazionale (6847
a Imperia). I suoi progressi lo portano ad essere
tra i primi in Società in tutte le specialità,
escluso il fondo. Migliora i limiti sociali
nel disco, fino a 43.52, eguaglia Paolo Garberoglio
nell'alto (1.93), anche se a settembre il triplista
Giulio Omedè gli sottrae il record con 1.94.
Nel giavellotto batte il mito Graziano e finisce
la stagione davanti a lui (59.68 contro 59.42).
Nel peso fa tremare Barrera con un lancio di
13.72 (a 20 cm. dal record) nel corso di un
decathlon sotto la pioggia. Viene convocato
nella Nazionale Juniores contro Spagna e Portogallo
(peso e giavellotto) e si classifica quarto
agli Italiani Juniores nel giavellotto, dove
è anche presente la Callegari (400 HS). Ma Iacocca
è soprattutto un decathleta e lo dimostra vincendo
i Campionati Italiani Juniores di decathlon
ad Imperia, il 6 ottobre, con 6759 punti, prestazione
che gli dà anche la terza piazza ai Campionati
Assoluti. Nel corso dell'anno l'Alfieri, che
era quinta in regione al Campionato di Società
dopo Fiat, Cus Torino, Cameri e Doppieri di
Novara, conquista anche due titoli di Campione
Piemontese Assoluto con Graziano (giavellotto)
e con l'anziano Barrera, che ad Asti il 1 luglio
vince l'edizione 1979 con un lancio di 13.41.
Ferruccio Vergano (100 in 11.1) rinvigorisce
un po' il settore velocità che da un ventennio
pare essere il punto debole della nostra squadra.
Tra gli allievi il migliore è (guarda caso)
Vincenzo Iacocca, che sottrae al fratello il
record provinciale nel triplo con 13.74. Prosegue
la crescita del fondo, con Cipolla che infrange
i 10' nei 3000 siepi (9.58.1) e, primo della
Società, corre una maratona (38.mo ai Campionati
Italiani con 2h 32.47.3). Trascinata da Cipolla
(17,700 km nell'ora) l'Alfieri è terza nella
24x1 ora con il nuovo record di 351,046 km.
1980
Dopo dieci anni (dall'epoca dei Fraquelli) l'Alfieri
mette in campo un atleta a livello nazionale.
Il decathleta Antonio Iacocca è entrato nell'elite
dei migliori con 7093 punti realizzati a Torino
il 6 luglio e successivamente migliorati a 7112
in occasione dell'incontro juniores Italia-Jugoslavia.
Ai Campionati Italiani Assoluti Iacocca è terzo
(con 7011 punti), ma l'impresa più notevole
il nostro la realizza a Pistoia il 5 ottobre,
con la conquista del titolo italiano assoluto
di pentathlon con 3500 punti, nuovo record italiano
assoluto. Ancora oggi Antonio Iacocca è primatista
italiano di pentathlon ed è questo l'unico record
italiano assoluto stabilito da un atleta astigiano.
Questo record appartiene alla Vittorio Alfieri.
A questa collezione di titoli e primati Antonio
aggiunge, nel corso del 1980, il record provinciale
di salto in alto con 1.97, l'ottava piazza agli
Italiani Juniores di giavellotto e i 7.04 nel
salto in lungo, terzo astigiano oltre questo
muro. Unica Società astigiana fino ad oggi,
la Vittorio Alfieri viene premiata quest'anno
con la "stella di bronzo al merito sportivo".
Sabino Iacocca è il nuovo braccio operativo.
I Campionati di Società ci riservano il solito
quinto posto in regione mentre con gli allievi
raggiungiamo la finale nazionale, una meta pochi
mesi prima neanche sognata: basti dire che alla
fase provinciale non avevamo neanche coperto
le gare richieste per il turno successivo, ma
siamo stati ripescati per mancanza di squadre
in regione. A quel punto abbiamo deciso di organizzarci
e con il terzo posto alla fase regionale abbiamo
guadagnato la finale di Brescia (secondi in
Piemonte dietro l'Iveco). L'attività organizzativa
è risultata molto attiva. A parte la solita
24x1 ora, il 19 ottobre ci siamo lanciati nella
prima Maratona di Asti, vinta da Cipolla. A
fine ottobre poi, in una sfida a livello sociale,
i nati negli anni dispari si sono facilmente
imposti sui "pari" in un incontro su tutte le
specialità con il punteggio di 198 a 149.
1981
Anche quest'annata è permeata dalle imprese
di Iacocca. Antonio migliora due volte, con
3543 e poi con 3583, il proprio record italiano
di pentathlon, rivincendo, nella seconda occasione
(Forlì, 13 settembre), il titolo italiano assoluto.
Questi i parziali di quello che è ancora oggi
l'unico record italiano detenuto da una Società
astigiana: 7.00 (lungo), 44.94 (disco), 59.06
(giavellotto), 23.50 (200), 4.37.4 (1500). Il
12 luglio è convocato per la prima volta nella
Nazionale A, in Coppa Europa di prove multiple.
Per l'occasione porta il limite provinciale
a 7200. Ad Imperia (4 ottobre) è ancora terzo,
come l'anno prima, agli Assoluti. Una curiosità:
il 26 settembre, in occasione dei Campionati
Provinciali, infrange la imbattibilità decennale
di Piercarlo Molinaris nel lungo in Provincia
vincendo il titolo con 7.23 contro 6.76. Ma
l'Alfieri, almeno a livello regionale, non ha
solo Iacocca. Si mette in evidenza Renzo Raviola,
strappato alla strada, con il nuovo record provinciale
sui 3000 (8.40.1) e miglior prestazione astigiana
sui 10000 in 31.12.6. Carlo Graziano è finalista
nel giavellotto agli Italiani Universitari,
l'Allievo Paolo Rissone prende parte agli Italiani
di categoria nel martello. Alla fase regionale
del Campionato di Società l'Alfieri chiude al
quarto posto dopo Iveco, Cus e Donnaz. Prosegue
il momento felice delle prove multiple con l'ammissione
alla finale nazionale. Ad Imperia (4 ottobre)
l'Alfieri è terza in Italia, aggiungendo così
un altro tassello alla decennale tradizione:
nona nel 1973, 11.ma nel 1974, ottava nel 1975,
terza nel 1976, prima nel 1977, seconda nel
1979, terza nel 1980, terza nel 1981. Il 18
ottobre organizziamo la seconda Maratona di
Asti, a novembre si conclude il Decathlon Moderno,
giunto alla sua terza edizione. La Staffetta
24x1 ora subisce una svolta organizzativa dopo
sei edizioni: CSI e Alfieri si separano in disaccordo
sulla partecipazione o meno di squadre miste
alla manifestazione. Da quest'anno l'Alfieri
continua per conto suo. L'edizione del 1981
viene improvvisata in meno di un mese e viene
vinta dalla Gillardo di Savona con quasi 400
km. davanti al GSPT di Torino.
1982
Iacocca se ne è andato (prima alla Virtus, poi
alle Fiamme Gialle) e il bottino di titoli e
records a fine anno ne risente non poco. Da
Torino arriva un saltatore, in prestito per
un anno, Antonio Demaria, che diventa il primo
"astigiano" a superare i due metri nell'alto.
Da Canelli rientra Giuseppe Dus, autore di un
pregevole 2.28.09 alla Maratona di Monza. E'
l'anno di una grande 24x 1ora in cui tutti si
migliorano; l'Alfieri è solo terza, ma con 385.028
km. demolisce il record provinciale, ad oltre
16 di media. Un record imbattuto per 10 anni.
In questa occasione Raviola percorre 18,414
km., battuto solo allo sprint finale da Cipolla.
Anche senza Iacocca ancora una volta l'Alfieri
raggiunge la finale del Campionato di Società
di decathlon con un soddisfacente quinto posto
in Italia. Dai lanciatori arrivano ancora una
volta le migliori soddisfazioni individuali,
con il quarto posto ai Campionati Nazionali
Universitari per Graziano e il titolo piemontese
nel martello per l'Allievo Paolo Rissone, autore
di numerosi records provinciali di categoria.
La squadra assoluta è quarta in Piemonte nel
Campionato di Società, ancora una volta la migliore
in provincia. A livello dirigenziale continua
il lungo mandato di Angelo Colasuonno come presidente
effettivo, mentre Elio Binelli diventa presidente
onorario. L'attività organizzativa tocca, nel
1982, un tetto incredibile: tra il 27 marzo
(Staffetta 24x1 ora) e il 31 ottobre (terza
Maratona di Asti) abbiamo organizzato 12 manifestazioni
su pista e su strada, tra cui spicca la prima
Asti-Canelli, corsa podistica in linea, e il
Trofeo delle Province, incontro tra rappresentative
provinciali della Regione.
1983
E' l'anno del famoso Trofeo Ancol, alla luce
del quale si comprende il numero elevato di
atleti tesserati (193, una cifra mai avvicinata
prima di allora, né dopo). Ma una buona parte
di questo esercito (54 per l'esattezza) è scesa
in pista in una sola occasione, quella celebre
piovosa giornata del 21 maggio. Al di fuori
di questa impresa sono venuti a mancare i risultati
individuali di un certo rilievo. Per la prima
volta non possiamo elencare nessun record provinciale,
neanche nella categoria allievi, ed un solo
titolo piemontese junior (Rissone nel martello).
L'impegno organizzativo è sempre molto elevato
con la 24x1 ora, la Asti-Canelli (seconda e
ultima edizione), la quarta e ultima Maratona
di Asti, il Trofeo delle Province.
1984
Un anno di transizione a tutti i livelli. La
pista cede il posto alla strada, è la stagione
della Maratona (Lorenzo Mischiatti, Giuseppe
Bagarolo, Renzo Raviola) e dei podisti, con
la famiglia Mischiatti in primo piano: quasi
400 corse in quattro. Per la prima volta da
sempre le presenze gara su strada (ben 665)
superano quelle su pista. L'organizzazione tira
i remi in barca, dopo gli eccessi del biennio
precedente, e si limita alla 24x1 ora. Su pista,
il meglio viene dall'eterno Barrera, 37 anni,
e da Walter Fassio, campioni assoluti piemontesi
nel peso e nel triplo. Paolo Rissone vince il
titolo nel martello ed è l'unico biancoverde
a partecipare ai Campionati Italiani (Juniores,
15.mo nel martello). La Vittorio Alfieri retrocede
in Piemonte all'ottavo posto al Campionato di
Società. Sono sempre Sabino Iacocca e Fracchia
i più attivi sia nelle gare sia a livello organizzativo
e dirigenziale.
1985
Il trentenne Walter Fassio è l'uomo di punta
di una stagione che non presenta particolari
acuti. Graziano (giavellotto) e Sabino Iacocca
(disco) vincono il titolo piemontese assoluto.
Si evolve il nucleo veterani con Fracchia che
continua a vincere titoli italiani di categoria,
più per mancanza di avversari che per merito
proprio. La stagione agonistica si ravviva creandosi
elementi di interessi interni alla Società,
quali la sfida sui 400 tra Marco Usseglio, Sabino
Iacocca e Gianluca Lupo durata tutta la stagione
e la Staffetta 30x1000, valida come incontro
tra Pari e Dispari. Vincono di misura i nati
negli anni pari che presentano 30 elementi in
grado di correre alla media di 3.16.9 contro
i 3.18.3 degli avversari. La signora Aluffi,
dopo 15 anni al servizio dell'atletica astigiana,
lascia il posto di Delegato Provinciale Fidal,
entrano nella sala dei bottoni (e delle responsabilità)
Molinaris e &.
1986
La stagione dei martellisti. Il 22 giugno, ad
Asti, Paolo Rissone corona l'inseguimento al
vecchio record provinciale di Bordino (50.10)
con un lancio di 51.90. Dopo quattro anni di
astinenza torniamo a scrivere sull'albo dei
records provinciali un nome nuovo. Poco prima
anche il record cadetti era stato migliorato
da Mauro Pucciarelli, mentre sul finire della
stagione è stato Giacomo Zanotti a cancellare
il record Allievi dello stesso Rissone. Una
stagione davvero fortunata per i nostri martellisti.
Rissone ha poi vinto anche il titolo regionale
assoluto con 47.20, come pure, nel giavellotto,
Antonio Iacocca, ritornato alla Vittorio Alfieri
dopo alcuni anni, per trascorrere una serena
vecchiaia. La 24x1 ora, alla sua 12.ma edizione,
ha visto trionfare il DLF di Asti, successivamente
squalificato per avere tra le sue file un concorrente
(Francia) tesserato per altra Società. La vittoria
è quindi arrisa ai nostri colori ed è la prima
volta che succede. Anche se si tratta di una
vittoria a tavolino, la cosa non può che far
piacere. Passando alla pista, sono caduti due
mitici records sociali: il 57.5 di Didier nei
400HS (Lupo ha corso in 56.5) e il 13.92 di
Barrera nel peso, avendo Antonio Iacocca toccato
i 14.38, a soli 6 cm. dal provinciale assoluto.
Nel decathlon Iacocca, nonostanta l'incremento
di massa corporea, è riuscito a improvvisare
6821 punti, pur sempre punteggio di valore nazionale.
Appaiono le prime avvisaglie di quella che sarà
la futura squadra femminile: Stefania Giulivi
corre i 100 in 12.9, dietro di lei si leggono
i nomi di Giusi Duino,Jenny Mischiatti, Silvia
Binello. Fabrizio Gianoglio esordisce nella
Maratona correndo a New York in 2.37.31; l'attività
podistica è sempre in evoluzione, con Renzo
Mischiatti che continua a dominare. Il 1986
è l'anno del quinto Decathlon Moderno, vinto
da Fracchia su Giorgio Asinari, e dell'esordio
di Walter Fassio tra i submasters. A Verona,
ai Campionati Italiani, Fassio vince i titoli
italiani nel triplo, lungo e 100m, ma si sente
ancora troppo giovane per continuare su questa
strada.
1987
L'attività di queste stagioni
continua ad essere monopolizzata dal settore
assoluto (Seniores) a scapito di quello giovanile:
anche nel 1987 su 111 tesserati ben 80 sono
Seniores. La componente femminile acquista sempre
più consistenza. Sabino Iacocca abbandona per
motivi di lavoro, gli subentra Giuseppe Colasuonno,
che riesce a mettere su una squadra Allievi
in grado di accedere alla fase regionale, il
che, coi tempi che corrono, è già buona cosa.
La squadra assoluta ha le sue punte nei lanciatori
Antonio Iacocca, primatista provinciale con
il nuovo giavellotto a 60.56, e Paolo Rissone.
Entrambi vanno a Barcellona con la rappresentativa
piemontese. A fine giugno Rissone ritocca il
proprio limite provinciale nel martello con
52.48 per poi vincere agli Assoluti Regionali
con 50.64. Dal canto suo Iacocca porta il limite
sociale di disco a 47.72. Tra i giovani cominciano
a farsi conoscere a livello regionale Cadetti
Vincenzo Ippolito e Duino. Con l'aiuto del rientrato
Vincenzo Iacocca le due staffette maschili abbassano
i limiti sociali della preistoria: la 4x400
(3.27.9) resisteva da 27 anni (3.29.8), la 4x100
ci ha dato, insieme al record (43.2 contro 43.6),
anche una insperata vittoria ai Provinciali
davanti agli avversari di sempre (43.5). Ai
Campionati di Società l'Alfieri retrocede al
10.mo posto in regione. Il fondo e la strada
sono sempre ben rappresentati. Il maratoneta
Gianoglio, migliore dei nostri nell'ora con
17.446, corre la Maratona in 2.28.59 a Bologna
(17 maggio). Il veterano Walter Fassio (62 anni)
vince nella sua categoria il titolo italiano
della 100 km. (Torino-Saint Vincent).
1988
La copertina del notiziario è dedicata a Fabrizio
Gianoglio che a Livorno ha corso la Maratona
in 2 ore 23'34'', nuovo record provinciale (anche
se in questi casi non si possa mai giurare sulla
assoluta esattezza del percorso). Poi i soliti
nomi: Paolo Rissone, che ritocca ancora il limite
provinciale del martello con 53.24 e Antonio
Iacocca, davvero sfortunato nel peso (14.43,
a un solo cm. dal provinciale). Entrambi vincono
gli Assoluti Regionali, nel martello e nel giavellotto.
Il 1988 è l'anno della rinascita delle categorie
giovanili: le cronologie riportano ben 21 records
sociali Cadetti e Allievi con i nomi ricorrenti
dei Mischiatti, della Duino, di Elisabetta Barrera
e di Antonella Giulivi, vera mattatrice. Il
settore femminile avanza a grandi passi. A fine
anno abbiamo tre atlete appaiate sui 100 a 12.8:
un nuovo record sociale e un anticipo di quello
che sarà lo sprint femminile negli anni successivi.
L'ex velocista Vergano si prende cura del settore
velocità. Ad aprile registriamo la prima vittoria
sul campo per la 24x1 ora, dopo 14 anni. Trascinati
da Gianoglio (17,725 km.) siamo tornati sopra
i 370 km., il che ci ha permesso di battere
la Cerutti di Torino per soli 2 km. La squadra
assoluta è quinta in regione al Campionato di
Società, la squadra Masters si presenta a Verona
per i Campionati Europei di Categoria con ben
4 elementi.
1989
Una annata decisamente in mano alle categorie
giovanili che, per quel succedersi storico e
statico di cicli, sono tornate da qualche tempo
in auge. Lo dicono i 35 records sociali Cadetti
e Allievi ed i 14 records provinciali. E' venuto
invece a mancare il record provinciale assoluto
a cui ci aveva abituato Rissone negli ultimi
anni. Per Rissone (martello a 50.20) e Iacocca
(giavellotto a 56.80) la soddisfazione del titolo
regionale assoluto. Antonio ha anche vinto il
Grand Prix 1989, confermandosi il miglior giavellottista
regionale. Tra le donne l'elemento dominante
è stato lo sprint veloce, animato dal trio Giulivi,
Binello, Duino. Quest'ultima, ancora Allieva,
ha corso i 100 in 12.2, tempo che le è valso
l'ammissione ai Campionati Italiani Allievi.
A Caorle c'era anche Ippolito, neo primatista
provinciale sugli 800 in 1.57.0. In campo giovanile
le imprese di Antonella Giulivi si esprimono
con questi numeri: 13 records sociali, 7 provinciali,
3 titoli regionali (lungo, 300HS, tetrathlon)
e la partecipazione ai Campionati Italiani.
In campo maschile le ha fatto degna eco Mirko
Mischiatti, dominatore del mezzofondo Cadetti.
Giulia Rissone (disco) ha completato il poker
dei titoli regionali Cadetti.
1990
L'attività si fa frenetica. Il nuovo animatore
dell'Alfieri (Beppe Colasuonno) non perde occasione
per portare in pista i suoi atleti, che quest'anno
raggiungono il considerevole numero di 167 (inclusi
però i molti che hanno gareggiato solo nella
24x1 ora). Le presenze gara superano ormai le
1200 unità. A livello dirigenziale la Società
si affida ormai stabilmente ai nomi dei fratelli
Colasuonno, di Vergano per il settore velocità,
di Fracchia e di Giorgio Fortina che da un paio
d'anni collabora all'allenamento dei giovani.
La squadra è completa in ogni settore, anche
il gruppo femminile ha ormai superato le 30
unità. Colasuonno punta le sue carte in tutte
le forme del campionato, già a partire da quello
indoor (quarte le ragazze, quinti i maschi);
poi i Campionati di Società di lanci (vittoria
regionale nel giavellotto e martello e 18.mo
posto complessivo in Italia); a maggio i Campionati
di Società Allievi (la squadra maschile è nona
in regione ma prima ad Asti), quelli Assoluti,
con il settimo posto regionale, e naturalmente
le prove multiple, con il secondo posto in Piemonte
per i decathleti e il quarto per gli Allievi.
Quanto ai risultati individuali non cambia molto
dall'anno prima, con il titolo regionale per
Iacocca (giavellotto) e Rissone (martello) e
vittoria per quest'ultimo anche nel Grand Prix.
Rissone chiude l'anno con un miglior lancio
di 50.22, Iacocca è capofila sociale nel peso
(14.06), disco (45.82) e giavellotto (57.90).
L'Alfieri vince ancora la staffetta 24x1 ora,
la Duino (100 in 12.74) e Ippolito si qualificano
per i Campionati Italiani Juniores. Per Ippolito
c'è il salto di qualità che lo proietta a livello
regionale sugli 800 (1.54.66) e 1500 (4.03.1).
Walter Fassio, che alterna lunghi periodi di
assenza a stagioni eccezionali, ha un anno di
gloria e a 35 anni è l'uomo di punta della Società,
capofila dai 100 (11.2) ai 400 (50.8), nel lungo
e nel triplo dove sfiora con 14.73 il suo record
assoluto. I 110HS vivono sulle sfide tra Aldo
Giordanino (15.5) e Fabio Piccardi (15.82),
che dai tempi di Vogliotti rendono nuovamente
abituali prestazioni sotto i 16''. Tra gli allievi
Mirko Mischiatti (3000 in 9.03.4) e il martellista
Roberto Gianotti (44.82 col 5 kg) sono gli elementi
più promettenti. Un fatto di cronaca: Giorgio
Asinari finisce un decathlon in 15 minuti: 2239
è il limite da battere.
1991
Mai tante gare come quest'anno. Sotto l'incalzare
di Beppe Colasuonno la Vittorio Alfieri ha preso
parte quest'anno a 106 giornate di gara, mai
così tante in passato, quando si era arrivati
ad un massimo di 98 gare due anni fa. Colasuonno,
che dedica quasi ogni minuto alla Vittorio Alfieri,
non ha perso una sola gara. La stagione si è
conclusa con 138 atleti effettivi, tra cui una
cinquantina tra le categorie giovanili. Ma non
è solo la quantità a fare storia. Nel 1991 possiamo
vantare ben 8 titoli di Campione Piemontese,
di cui due assoluti (Alessandro Carrai nell'alto
e Iacocca nel giavellotto), due juniores (Giulivi
e Ippolito) e quattro giovanili. Il record sociale
di Ippolito sui 1500 ci riporta indietro di
trent'anni. Da tanto infatti resisteva il 3.56.5
di Valpreda che quest'anno Ippolito, con un
salto di qualità rilevante, ha abbassato a 3.54.0
vincendo anche il Grand Prix regionale in questa
specialità e piazzandosi ottavo ai Campionati
Nazionali Juniores in 3.59.89. Sugli 800 l'atleta
si è fermato a 1.54.40, in compenso è esploso
Mirko Mischiatti con il nuovo record provinciale
Allievi di 1.55.66, tempo che lo ha proiettato
a livello dei primissimi in campo nazionale.
Purtroppo nelle gare importanti l'atleta non
ha saputo esprimersi sui suoi livelli (solo
nono agli Italiani Allievi con 1.58.29 dopo
1.55.95 in batteria). Ippoolito a fine stagione
ha anche attaccato, con successo, il limite
provinciale dei 100 (2.30.0). Dopo averlo sfiorato
ad Alessandria con 2.30.6, a Santhià il tentativo
è andato in porto con un notevole 2.28.3. Carrai
ha vinto a sorpresa anche il Grand Prix nell'alto,
dopo la vittoria (pure a sorpresa) agli Assoluti.
L'atleta vanta un personale di 1.90 ottenuto
quest'anno. Per Lupo una grande annata sui 400HS:
abbassa il suo limite sociale da 56.5 a 55.2,
tempo abbastanza vicino al 54.1 del provinciale.
Dopo 12 anni dall'ultima volta è caduto un record
provinciale femminile. La staffetta veloce (Duino,
Giulivi, Binello, Fresia) ha corso ad Asti,
il 19 maggio, in 49.2, coronando un inseguimento
di lunga data. Dal canto suo la Duino ha portato
il record sociale dei 200 a 25.4 e quello provinciale
dei 300 a 41.5 in una gara regionale ad Asti.
A livello giovanile Antonella Giulivi sopra
tutte. L'allieva ha vinto il titolo regionale
nell'esathlon migliorando due volte il record
piemontese. Emiliano Russo, vittorioso ai Regionali
Cadetti nel martello, ha preso parte alla finale
nazionale.
1992
E' l'anno dei records: 9 nuovi limiti provinciali
assoluti e 26 sociali sono il bilancio della
stagione. Vincenzo Ippolito è l'uomo dell'anno.
Il mezzofondista corre gli 800 in 1.51.7 a Cuneo,
eguagliando Ezio Terzuolo. Purtroppo sui fogli
gara ufficiali viene erroneamente riportato
il tempo di 1.51.8 e il record sfuma. Il giovane
Mischiatti gli sottrae il record sui 1000 con
il tempo di 2.27.98. La squadra A dell'Alfieri
si impone per la sesta volta nella staffetta
24 x 1ora e con 386 chilometri (alla ragguardevole
media di oltre 16 chilometri) ritocca il proprio
limite provinciale del 1982. Inizia l'era di
Antonella Giulivi che a soli 17 anni sigla ben
15 records sociali assoluti in sette diverse
specialità. I nostri atleti conquistano ben
9 titoli piemontesi individuali; Antonio Iacocca
(disco) e Ippolito (800 m.) vincono anche il
Gran Prix regionale con Paolo Rissone (martello)
e Antonella Giulivi (100HS). Giusi Duino (settima
nei 200 con 25.38) e Ippolito (sesto negli 800
con 1.52.00) sono i migliori piazzamenti ai
Campionati Italiani Juniores e Promesse. Franco
Barrera e la moglie Angela Nebiolo conquistano
il titolo di campioni italiani veterani nel
peso, a Verona. Sono 154 gli atleti effettivi
dell'Alfieri in quella che è la quarantesima
stagione agonistica, celebrata a fine anno da
una cena che raccoglie atleti e sostenitori
del passato e del presente.
1993 Mai
così tanti tesserati. A fine stagione sono più
di 200 gli atleti effettivi, che hanno preso
parte a 127 manifestazioni. Tra i 10 records
migliorati alcuni sono molto significativi:
Lupo eguaglia nei 400HS il vecchissimo record
di Ezio Terzuolo con 54.26, Giusi Duino abbassa
a 58.7 quello sul giro di pista, Paolo Rissone
raggiunge il top della sua carriera scagliando
il martello a 53.30, la 4x100 femminile, composta
da Duino, Binello e le sorelle Giulivi, corre
in 49.23. Poi Antonella Giulivi conquista i
limiti del giavellotto (34.90) e del pentathlon
(4275 punti). A livello giovanile Manuela Dal
Col (ostacoli) e Michele Anselmo (siepi) fanno
incetta di records provinciali Allievi. Vincenzo
Ippolito, sfortunatissimo, manca di soli 2 decimi
il limite assoluto sui 1500. L'Alfieri vanta
ben 12 titoli di campione regionale. Tra gli
assoluti si sono imposti Antonella Giulivi (eptathlon),
Fabio Glerean (decathlon), Fabio Piccardi (110HS),
Paolo Rissone (martello), Adelchi Cirio (alto)
e Mirko Mischiatti (400). La Società conferma
inoltre la supremazia regionale nelle prove
multiple conquistando il titolo piemontese di
società sia con i maschi sia con le femmine.
Ippolito (sesto con 3.57.59 sui 1500) consegue
il miglior piazzamento tra i nostri nove partecipanti
ai Campionati Italiani di categoria. Finalmente
abbiamo perso. La squadra di Biberach si impone
nella 24x1 ora dopo cinque nostri successi consecutivi.
Ci ha lasciati Vincenzo Fassio, podista assai
popolare non solo ad Asti.
1994 L'attività
si impenna, il livello scende. Una stagione
ancora condotta freneticamente a ritmo di carica,
i week end impegnati a percorrere in lungo e
in largo le strade del Piemonte alla ricerca
della gara (anche quest'anno non ne è sfuggita
una), nonostante i soliti buoni propositi di
fine anno di concentrare gli sforzi, per la
stagione entrante, solo dove ne valeva la pena.
Propositi ancora una volta dissipatisi alla
prima gara indoor. Così chiudiamo il 1994 con
le solite cifre da record: 120 manifestazioni,
quasi 200 atleti praticanti, quasi 1400 presenze
gara. Tanta attività ma pochi risultati di rilievo.
Lo si nota da diversi elementi, a cominciare
dai records. L'attività '94 evidenzia 7 provinciali
assoluti, ma tutti in specialità di secondo
piano, come i 200HS, i 300HS, la staffetta svedese.
Le specialità classiche non sono state intaccate.
A livello giovanile il discorso è più o meno
lo stesso, i 19 records provinciali giovanili
non devono impressionare: per la maggior parte
si tratta di records Cadetti, categoria che
lo scorso anno è stata estesa ai quindicenni,
con evidenti benefici in termini di prestazioni.
Poi c'è il record allieve della Mazzocco, e
qui il discorso vale anche per Romina Sannazzaro
e Giulia Rissone: il martello femminile è stato
introdotto solo quest'anno, è logico che piovano
i primati. In definitiva l'unico record "valido"
giovanile è quello di Michele Anselmo sui 2000
siepi, abbassato due volte rispetto al precendente
primato dello stesso atleta. Al di là dei records,
non sono mancati comunque risultati di prestigio,
a cominciare da 11 titoli di campione regionale
individuale, che Piccardi (110HS) e Paolo Rissone
(martello) hanno accoppiato alla vittoria nel
Gran Prix; 70 titoli di campione provinciale;
11 partecipazioni ai Campionati Italiani tra
cui spiccano il terzo posto di Antonelle Giulivi
agli Indoor Juniores ed il sesto della stessa
atleta nell'eptathlon. Il settore podistico,
curato da Elio Binelli, conta su 76 effettivi
guidati da Renzo Mischiatti che ha corso quest'anno
ben 99 volte su strada, arrivando così a quota
600 da quando corre con la maglietta dell'Alfieri.
1995
A livello di risultati non si può negare che
il 1995 ha rappresentato un ulteriore passo
indietro rispetto al già deludente 1994 (la
recessione continua), almeno a livello assoluto.
Basta confrontare le prime due pagine del notiziario
con le corrispondenti degli anni passati per
constatare che stiamo perdendo terreno su tutti
i fronti. Il fatto è che le categorie assolute
si sono praticamente estinte, a 18 anni si smette
quando una volta si cominciava. Sia tra i maschi
sia tra le femmine i praticanti effettivi adulti
si contano sulle dita di una mano. Quest'anno
le categorie giovanili hanno reso meno cupa
l'atmosfera, ma anche qui, a parte poche individualità,
l'unico agglomerato che si può definire squadra
è quello delle Allieve, che chiude la stagione
con non poche soddisfazioni: la finale nazionale
di prove multiple, la vittoria di squadra conquistata
ai Regionali, il quarto posto nel Campionato
di Società in Piemonte, i titoli regionali di
specialità nel disco e nel martello, cinque
partecipazioni ai Campionati Italiani individuali,
un titolo regionale individuale e una buona
serie di records provinciali e sociali. Dal
notiziario di fine anno si evidenzia inoltre
che l'età media dei tesserati è passata dai
18 anni del 1967 agli attuali 27 anni e che
l'atleta più attivo dell'anno è il quasi cinquantenne
Fracchia con 55 gare. Il 1995 vanta un solo
record assoluto (Lupo: 25.1 nei 200HS) e una
dozzina giovanili, opera di Fabio Oldano e Romina
Sannazzaro. Nonostante una stagione interlocutoria
(nessun record sociale o provinciale), Antonella
Giulivi si laurea campione piemontese nell'eptathlon
(imitata nel peso da Paolo Rissone). Sarino
Ruggero, tesserato quest'anno per l'Alfieri,
è campione italiano veterani sui 3000 siepi.
1996
Ancora una stagione in tono minore, con un calo
dei praticanti (meno di 150) e di attività (85
gare), complice anche la (momentanea) assenza
delle sorelle Giulivi, approdate per un biennio
a Novara. Mirko Mischiatti (2000 metri in 5.39.4)
ha siglato l'unico record provinciale dell'anno.
Un po' meglio le categorie giovanili con la
martellista Romina Sannazzaro oltre i 40 metri
in occasione dei Campionati Italiani di categoria.
Nel suo quarantaquattresimo anno di attività
la Vittorio Alfieri riceve dal CONI la stella
d'argento. Ma l'eroe della stagione è il podista
Elio Binelli , che ha tentato un record particolare:
migliorare il numero di 99 corse podistiche
in un solo anno detenuto da Renzo Mischiatti.
L'impresa è pienamente riuscita, a prezzo di
un notevole dispendio di energie: 164 le corse
disputate in 12 mesi (24 nel solo mese di maggio),
per un totale di 1119 chilometri.
1997
La copertina del notiziario è dedicata a Michele
Anselmo, che diventa il miglior astigiano di
sempre sui 3000 siepi con 9.24.6. Dopo quasi
40 anni Fabio Piccardi raggiunge Ugo Vogliotti
nelle classifiche dei 110HS. La lista dei records
provinciali è però dominata dalla martellista
Romina Sannazzaro che iscrive cinque volte il
proprio nome nella cronologia di questa nuova
specialità femminile (coma l'asta, dova Ilaria
De Ambrogio inaugura l'alto con un salto di
2.10). La Sannazzaro si laurea anche campionessa
regionale assoluta. Stanno uscendo alcuni giovani
promettenti: l'eclettico Fabio Oldano, Simone
Reto e Matteo Russo, campioni piemontesi di
categoria rispettivamente nei 60 Ragazzi e nell'alto
Cadetti, e soprattutto Carlo Balduzzi, secondo
in Italia nei 600 Cadetti, oltre che campione
italiano di pentathlon moderno. Il veterano
Carlo Graziano conquista a Bellaria il titolo
italiano di categoria nel pentathlon lanci.
Da qualche stagione gli ex-atleti dell'Alfieri,
guidati da Gianni Calosso, hanno istituito il
Club Sempreverdi, che tra l'altro ogni anno
dà un riconoscimento al miglior giovane della
Società. Quest'anno è stato premiato il mezzofondista
Roberto Dal Col, campione piemontese allievi
negli 800 con 1.57.4.
1998
Antonella Giulivi ritorna ad indossare la maglietta
dell'Alfieri e lascia subito la sua impronta:
4 dei 5 records provinciali migliorati nella
stagione portano la sua firma. La ventitreenne
atleta ritocca i limiti nell'eptathlon con 4567
punti, nei 100HS e nei 400HS con 1.04.87. Le
prove multiple restano il suo cavallo di battaglia:
è infatti campione piemontese di eptathlon (oltre
che nei 400HS), nonchè diciottesima ai Campionati
Italiani assoluti con il suo miglior risultato
di sempre. La copertina è però dedicata a Ugo
Vogliotti, che a 57 anni si laurea campione
italiano veterani di salto in lungo con 5.20
(con Carlo Graziano che vince il giavellotto
e Giorgio Fracchia autore di una quaterna: 100HS,
asta, giavellotto e decathlon). Le categorie
giovanili ci danno i titoli regionali cadette
ad opera di Luisa Scaiola (600 m.) e Arianna
Casale (disco), nonchè l'accoppiata di Carlo
Balduzzi che si impone sui 400 (50.5) e 800
(1.57.3). Balduzzi arriva anche alla finale
(negli 800) ai Campionati Italiani Allievi.
Alla massima rassegna hanno preso parte anche
l'Allievo Oldano (pentathlon), Annalisa Maggiorotto
(eptathlon) e i fratelli Dal Col. Due importanti
successi per la squadra femminile: il quinto
posto nella finale nazionale di eptathlon (Rieti,
27-9) e la conquista della finale (gruppo B)
del Campionato di Società assoluto (Chieri,
7-6). La squadra veterani (terza alla fase regionale)
prende parte alla finale nazionale (Avellino,
4-10). A novembre la Vittorio Alfieri organizza
la seconda edizione della 100x1000, a 25 anni
di distanza dalla prima, e si impone con 6 ore
14 minuti e 29" davanti a Brancaleone e Villanova;
primo frazionista è Mario Valpreda, come nel
1973. Sono in tutto dieci i reduci presenti
a entrambe le edizioni.
1999
Carlo Balduzzi, campione italiano allievi negli
800, è l'atleta dell'anno. Ha migliorato i records
di categoria nei 400 e negli 800 e ha vinto
il titolo italiano (Clusone, 27-9) in una gara
tattica con il tempo di 1.57.41. Significativo
anche il tempo sui 400, un 49.48 che migliora
il record sociale di Mischiatti (49.6). A livello
assoluto abbiamo i records provinciali di Antonella
Giulivi (100HS in 15.29) e di Annalisa Maggiorotto
(giavellotto a 35.71), che restano le due atlete
di punta. Per la Giulivi (2 titoli regionali
assoluti nel lungo e nell'eptathlon) un passo
avanti anche nel lungo dove ha migliorato tre
volte il record sociale fino a 5.73. Da segnalare
anche i records sociali assoluti negli 800 ad
opera dell'Allieva Cinzia Scaiola con 2.23.46
e nel peso con la Maggiorotto a 10.30, dopo
un'epica lotta con l'Allieva Rossana Raviola.
La squadra femminile (11 records assoluti contro
gli zero dei colleghi maschi) continua a dominare.
Tra i giovani (12 records provinciali e 7 titoli
regionali) la componente maschile è ancora predominante.
La squadra assoluta femminile ripete i successi
della precedente stagione: le eptathlete (Giulivi,
Maggiorotto, De Ambrogio, Dal Col) sono settime
alla finale nazionale e, nel Campionato di Società,
la squadra si piazza ottava nella finale B di
Chieri (27-6). La formazione veterani è presente
alla finale nazionale di Buggiano dove Ivano
Julita si impone nella gara del peso. Simone
Reto (sesto a Cesenatico nei 100HS con il nuovo
record provinciale di 14.40) è il miglior piazzamento
ai Campionati di categoria. Nell'eptathlon promesse
troviamo al nono posto (Bressanone, 11-7) Annalisa
Maggiorotto, che è l'atleta con più gare al
suo attivo nella
stagione. Il podista più attivo è
stato Giorgio Asinari, con 71 gare.
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